'Sa sucede in Catałògna? El di del voto.

Ła zente ła xe in coa par votar (Tv3 Catalunya)
Gli elettori pronti a votare. Una marea umana - nella panoramica larga delle telecamere - che attende educatamente già da molte ore nelle strade fuori dai seggi. I primi elettori che depositano il voto nelle urne. Vota il Presidente regionale Puigdemont. Vota il Vicepresidente Junqueras. Poi vota la Presidente del parlamento locale. Votano i cittadini.

Poi, in qualche paese, la polizia spagnola che corre ai seggi, fa cordone, blocca gli elettori che vogliono andare al voto, sfonda i vetri a martellate ed entra nelle scuole che fanno da seggio. Le immagini di TV3 Catalunya mostrano la polizia scortata dagli antisommossa con fucile, che porta via le urne. Queste settimane avevamo visto avvisi alle redazioni dei giornali, chiusure di siti internet, addirittura l'arresto in massa di funzionari regionali catalani da parte delle autorità spagnole, irruzione nei centri di conteggio voti. Non avevamo ancora visto le urne portate via con le armi. A Lleida e Sant Carles de la Ràpita diverse persone ferite. Non avevamo visto una forza di sicurezza che, anziché tutelare l'ordine pubblico, crea disordine e tafferugli colpendo la gente tranquilla.

Eppure i Catalani no i ga mìa paura. Rimangono pacifici e determinati. Qualche giorno fa un Catalano mi spiegava che anche loro, fino a pochi anni fa avevano timore. Oggi non più. Comunque vada il voto, è un giorno storico. Da una parte un popolo in massa e tranquillo: sono le autorità che hanno usato la forza per prime. Dall'altra parte appunto, le autorità che ripristinano uno Stato di Diritto che non sta dando il diritto di votare.

Eppure i Catalani, tranquilli vanno avanti. Loro dicono di essere tossuts 'ostinati'. Noaltri dixemo «muxo duro e bareta fracà».

Commenti