LA TRASMISSIONE TAGADA' E IL FEDERALISMO.

Ho buttato l'occhio sulla trasmissione Tagadà condotta con brio da una giornalista napoletana dell'area radical chic (anche la Sette paga il suo tributo al sistema per non esser stritolata) con il marpione cirino Pomicino ospite  in studio.
Parlavano della Catalogna, l'ansia che traspariva (neanche tanto nascosta) era che i "soliti" leghisti si montassero la testa, e prendessero la strada  della Catalogna che vuole far da sola , stanca anche della rapina di risorse perpetrata da Madrid. Quello che indigna i Catalani è che con i loro soldi, finanziano un sistema corrotto e clientelare, mentre in Catalogna l'efficienza è massima . 
Se pensate a quello che penso io, mentre scrivo, fate bene.
Comunque, l'esponente leghista li rassicurava sulla natura diversa del referendum di consultazione del 22 ottobre; giustamente sono cose del tutto diverse, il quesito è riconosciuto come legale dalla Corte Costituzionale. 
Il problema è un altro: la giornalista napoletana avrebbe potuto chiedere a Cirino Pomicino come sia etico e possibile che una Regione sprecona come la Sicilia, ad esempio, e che rappresenta il massimo dell'inefficienza abbia quello che le due regioni del nord non possono avere. 
Come possiamo noi Veneti e Lombardi accettare questo sistema? Otto miliardi è il residuo fiscale della Catalogna cinquantadue miliardi quello della Lombardia, ventidue per il Veneto, eppure si sono incazzati di brutto molto più di noi polentoni del nord Italia... 
Vogliamo solo che lo stato ci faccia gestire le risorse che spende lui stesso da noi nella scuola, nelle strade e in tanti altri settori, dato che abbiamo mostrato di saper autogestirsi. Punto. E devo dire che Emiliano, governatore della Puglia, ha dato la sua approvazione. 
Costringere Veneti e Lombardi ad applaudire a questo sistema che ha prodotto al momento corruttela, inefficenze e sperperi mi fa pensare al CREDO QUIA ABSURDUM EST di Tertulliano. A un approcio fideistico che è solo autolesionista, per noi e anche per il Sud .
Per quanto riguarda il discorso indipendenstista, cosa ben diversa, molti di noi pensano che sia una aspirazione legittima, riconosciuta persino dalla carta dell'Onu, oltre che dal diritto naturale delle genti di autogovernarsi. 
In una carta che prevedeva la polverizzazione dell'Europa in seguito agli impulsi separatisti, l'unico stato a non scomparire, non a caso, era la Svizzera, perché lì, federalismo ed augestione delle risorse son da sempre nel dna di quei popoli. 

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