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Visualizzazione dei post con l'etichetta Carlo Goldoni e la lingua veneta

£A LENGUA VENETA NEI TRIBUNALI, NA VOLTA GERA £A REGOLA

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Riporto on brano dal bel libro "PARLAR VENETO" dea linguista Gianna Marcato, docente dell'università de Padova, su l'uso comune del venezian in tribuna£e, cosa che ancò finiria par esser considerà come atentato a el stato 'talian e a la cultura dominante.  Da notar na cosa: come i doparava el venezian a Venezia i avocati doparava la lengua veneta ne la variante locale in Teraferma, dato che i ati dei processi riporta le testimonianze ne la parlata del posto. Questa gera un uso dettà dala consuetudine e nessun el trovava gnente da ridire. Attorno alla metà del 1700 il veneziano era usato ufficialmente dagli avvocati durante i processi, e questo era un costume del tutto particolare in Italia, una caratteristica tipica della Repubblica di San Marco: l'avvocato improvvisava, non scriveva l'arringa, ma su pochi appunti improvvisava la sua arringa.  Questa abitudine, che suscitava tanta ammirazione tra gli stranieri, è attestata da più fonti.  Ci re...

L'USO DEL VENEZIANO COME "LENGUA" PARI ALL'ITALIANO

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di Gianna Marcato Una caratteristica assolutamente distintiva della Serenissima è l'uso del veneziano come lingua del Foro, che destava scalpore presso i contemporanei, ancora nella seconda metà del '700.  L'abitudine all'uso della lingua locale, unica in Italia, era legata all'immediatezza dell'arringa, non preceduta da alcuna arringa scritta.  Il veneziano non rinuncia mai nemmeno a una propria tradizione letteraria, propria di collegamenti interni e continua nel tempo. Anzi la produzione locale assume nel '700 nuovo vigore. Nella repubblica al tramonto il veneziano trova forza nella produzione di Carlo Goldoni. In un clima culturale irto di polemiche, in una produzione culturale che vede sancito un purismo di tipo accademico faceto, l'esperienza goldoniana è del tutto singolare, destinata ad entrare stabilmente nel costume e nelle tradizioni popolari venete. La particolarità del teatro goldoniano sta nel fatto di essere lo strumento di comun...

GOLDONI DIFENDE IL "VENETO IDIOMA" PARI A PARER SUO, AL TOSCANO

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Michele Brunelli me manda e pubblico volentiera: ancò studiosi come Gianna Marcato, stipendiai da l'Italia, e qualche altro scrittor de storia veneta  "political correct" (lezi italianista) nega l'evidenza ma allora i dà de l'ignorante a un certo Goldoni, e la me par proprio grossa. Un me amigo el m'à girà sto tèsto de Goldoni (1755). « Ella pure nel nostro Veneto idioma; ma colla scelta delle parole, e colla robustezza dei sentimenti, ha fatto conoscere che la lingua nostra è capace di tutta la forza e di tutte le grazie dell'arte oratoria e poetica, e che usata anch'essa da mano maestra, non ha che invidiare alla più elegante Toscana. Ella aveva ciò dimostrato altre volte in varie pubbliche azioni, nelle quali vuole il sistema di questa ben regolata Repubblica Veneta che del proprio nativo idioma gli Oratori si valgano, e la di Lei naturale facondia, unita al chiarissimo suo talento, ed allo studio incessante di cui si compiace, rende l'E. ...