£A LENGUA VENETA NEI TRIBUNALI, NA VOLTA GERA £A REGOLA
Riporto on brano dal bel libro "PARLAR VENETO" dea linguista Gianna Marcato, docente dell'università de Padova, su l'uso comune del venezian in tribuna£e, cosa che ancò finiria par esser considerà come atentato a el stato 'talian e a la cultura dominante. Da notar na cosa: come i doparava el venezian a Venezia i avocati doparava la lengua veneta ne la variante locale in Teraferma, dato che i ati dei processi riporta le testimonianze ne la parlata del posto. Questa gera un uso dettà dala consuetudine e nessun el trovava gnente da ridire.
Attorno alla metà del 1700 il veneziano era usato ufficialmente dagli avvocati durante i processi, e questo era un costume del tutto particolare in Italia, una caratteristica tipica della Repubblica di San Marco: l'avvocato improvvisava, non scriveva l'arringa, ma su pochi appunti improvvisava la sua arringa.
Questa abitudine, che suscitava tanta ammirazione tra gli stranieri, è attestata da più fonti. Ci resta però scarsa testimonianza di questa lingua del foro, perché la stampa non lo riproduceva...Ricrea l'atmosfera dell'ambiente questo brano del Goldoni, cancelliere ed avvocato egli stesso e perciò molto pratico delel consuetudini forensi contemporanee.
...le vecchie le sta in atenzion per sentir se l'aversario brontola co se parla par rilevar dove el fonda l'obietto, e fortificar la disputa, dove la se pol preveder sia tolta de mira co mazor vigor.... La man e la vita, tuto deve esser in moto e in azion; perché vestendose l'avocato non solo della rason, ma della passion del cliente, tuto el se abandona ai movimenti della natura, e la veemenza con la qual el parla, serve per maggiormente imprimer ne l'animo de chi l'ascolta, e per mostrar con l'intrepidezza, col spirito e col vigor, la sicurezza dell'animo preparà alla vittoria. (l'avvocato veneziano, di Carlo Goldoni)
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