SO PAR SAN MARCO MA... la rinuncia all'eredità marciana.

So par San Marco, ma... che sia questo il motivo della crisi degli indipendentisti?


Li gavìo presenti chei barboni che vive in 'Merica, e i dopara i atressi e el stile de vita de secoli fa? I se ciama "Hamisch" , na setta de integralisti protestanti, tipo i Ebrei ortodossi, par dir. Questo ci rimproverano di essere certi indipendentisti, quando riproponiamo i valori marciani.

Degli "hamisch" fuori della realtà, insomma, tanto in due secoli han ben lavorato i nostri occupanti, da distruggere ogni residuo spirito veneto. Eppure il Veneto della Serenissima lo abbiamo lasciato da poco, è lo stesso Veneto che ha costruito con tanta fatica ed impegno il miracolo del Nord est, studiato, fin che ha retto, in tutto il mondo. Anche se 40 anni or sono si parlava poco o niente di indipendenza, l'identità era forte e condivisa nei valori.
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Oggi si parla tanto di indipendenza, ma i valori un tempo comuni, sembrano sbriciolati, confusi in mille sfumature. La società di un tempo si reggeva su basi cristiane condivise, anche magari da chi votava a sinistra, perché il Veneto era quello delle parrocchie e della solidarietà tra poveri. Ancora ci si radunava a maggio, davanti ai capitelli a recitar rosari.

Un Veneto dell'epoca, se vedeva il gonfalone, sapeva che l'immagine si rifaceva a San Marco, uno degli Evangelisti, con tutto quel che segue: non era un logo simile a quello di una squadra di calcio, da stampare su bicchieri ed asciugamani e basta.

Ma con l'arrivo della modernità, si è come infranta una diga, e eccoci qui a distinguerci in "libertarian", o in progressisti difensori dei "diritti" di chiunque, purché siano minoranza. Va bene tutto, dall'immigrato, al gay alla lesbica, ché sennò sei un "oscurantista" e per favore, piantiamola con 'sta storia della repubblica cattolica e cristiana...infatti trovi subito il venetista che ti spiega come tu non abbia capito nulla della vera natura della Serenissima, in guerra coi papi e col clero, laica e progressista, aperta a tutto il mondo in maniera paritaria, specie nel campo delle religioni...
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In realtà, basterebbe leggere un po' di storia e si scoprirebbe tutto il contrario. Repubblica cristianissima in cui Paolo Sarpi stesso, difendendo l'autonomia dello stato da ingerenze romane, precisa che compito del Principe è di curare anche l'educazione religiosa dei sudditi, non solo il benessere e la giustizia. I rapporti con le altre religioni erano ben definiti, tanto che si vietava il matrimonio tra due persone di confessione diversa.

Rispetto ed ospitalità, ma ognuno nel suo orticello, e d'altronde anche chi era ortodosso o protestante, la pensava alla stessa maniera, per non parlare dell'islamico. Il Vangelo era il cemento dell'identità forte dei Veneti, il gonfalone ne era il simbolo, come a Lepanto e in tante altre battaglie. Se si rinuncia a questo, si rinuncia alla propria identità, non ci si collega più ai nostri Padri; piazza San Marco, il Rialto, Palazzo ducale, le ville venete, non sarebbero più le nostre, o meglio lo sarebbero come possono appartenere al turista giapponese o americano che paga il biglietto per visitare i tanti capolavori frutto di una civiltà che ha fatto la storia dell'Europa e dell'Occidente. 



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