GII SBIRRI... O BIRRI.. O BIRI? LA POLIZIA VENETA
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.. mi chiedeva l'amico veneziano Paolo Antonini quale fosse la corretta dizione delal polizia locale (di questo si tratta) durante il governo del Leone. La risposte è facile quanto varia, il titolo lo illustra perfettamente.
Alcuni cenni a proposito di questa polizia ante litteram mi sembrano necessari. Erano alle dipendenze del Podestà o Rettore locale, oltre che della Magistratura e dobbiamo dire subito che godevano di cattiva fama. Mal pagati, poco disciplinti, con le difficoltà di comunicazione dell'epoca, molto spesso sfuggivano al controllo dei vertici, e si abbandonavano a piccole estorsioni nei confronti dei sudditi più umili. Il fatto di esser mal sopportati, li rendeva propensi a volte, a reagire in maniera eccessiva o spropositata, ne è testimone una lapide posta su una casa di fianco alla chiesetta in piazza dei Signori a Padova, dove si rammenta che alcuni di questi "biri" avevano arrestato abusivamente degli studenti deell'università che li avevano probabilmente presi in giro durante una ronda e alla reazione di uno di questI, una guardia lo aveva moschettato. Fatto gravissimo, il ragazzo per di più era "straniero" (di Trento) e figlio di un conte.
Il Rettore e le autorità veneziane aprirono una inchiesta severa e il poliziotto finì appeso tra Marco e Todaro.
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Il 27 dicembre 1723, dopo l’esecuzione con impiccagione del reo, e le condanne dei complici, i Decemviri deliberarono di murare una lapide di fianco la facciata della chiesetta di San Clemente, in Piazza dei Signori, che recita così:
Per il gran atroce delitto commesso da diversi sbiri li 15 febraro 1722 contro alcuni scolari nell’interno di questa abitazione furono dal Cons.jo dei X al 24 settembre 1723 tutti li sbiri rei al N.o di 12, a misura delle loro differenti rillevate colpe, condannati rispettivamente al patibolo della forca, alla gallea et all’oscuro carcere (si intendono i sotterranei de Piombi ) a tempo et in vita con severissima condanna, il che resti in perpetua memoria, de la Pub.ca Giustizia et della publica costante protetione verso la prediletta Insigne Università dello Studio di Padova.
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Qui come si vede, si parla di Sbiri, ma in italiano troviamo anche Sbirri o Birri, ma anche il termine veneziano veneto BIRI. E credo che una traccia dell'ultimo modo di nominarli si trovi nel nome del palazzo che fu costruito negli anni '50 a Padova, in località Stanga. Stanga perchè era posta una barra che fermava l'afflusso dei viagitori diretti in centro attraverso la Porta di ingresso poco distante, porta Portello.
Ebbene quel grosso complesso oggi si chiama Biri ed un'idea mia che abbia preso il nome da qualche casetta rasa al suolo dove forse alloggiavano i famosi "BIRI" (così li chiamava il popolo, che toscaneggiava assai poco) preposti al controllo alla "stanga" in quello che era l'inizio (o la fine) della via San Marco. Ancora oggi la strada statale che unisce Padova alla Riviera del Brenta e a Venezia.
ps. Dopo aver steso l'articolo ho letto che BI.Ri, deriverebbe da Ristorante birreria, certo è che pare certa la presenza della stanga con i "biri" dove oggi è il noto complesso residenziale.
E chiudo, sperando di non avervi annoiato troppo.
.. mi chiedeva l'amico veneziano Paolo Antonini quale fosse la corretta dizione delal polizia locale (di questo si tratta) durante il governo del Leone. La risposte è facile quanto varia, il titolo lo illustra perfettamente.
Alcuni cenni a proposito di questa polizia ante litteram mi sembrano necessari. Erano alle dipendenze del Podestà o Rettore locale, oltre che della Magistratura e dobbiamo dire subito che godevano di cattiva fama. Mal pagati, poco disciplinti, con le difficoltà di comunicazione dell'epoca, molto spesso sfuggivano al controllo dei vertici, e si abbandonavano a piccole estorsioni nei confronti dei sudditi più umili. Il fatto di esser mal sopportati, li rendeva propensi a volte, a reagire in maniera eccessiva o spropositata, ne è testimone una lapide posta su una casa di fianco alla chiesetta in piazza dei Signori a Padova, dove si rammenta che alcuni di questi "biri" avevano arrestato abusivamente degli studenti deell'università che li avevano probabilmente presi in giro durante una ronda e alla reazione di uno di questI, una guardia lo aveva moschettato. Fatto gravissimo, il ragazzo per di più era "straniero" (di Trento) e figlio di un conte.
Il Rettore e le autorità veneziane aprirono una inchiesta severa e il poliziotto finì appeso tra Marco e Todaro.
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PIAZZA DEI SIGNORI, dove è avvenuto il fatto, sullo sfondo la chiesetta di San Clemente |
Il 27 dicembre 1723, dopo l’esecuzione con impiccagione del reo, e le condanne dei complici, i Decemviri deliberarono di murare una lapide di fianco la facciata della chiesetta di San Clemente, in Piazza dei Signori, che recita così:
Per il gran atroce delitto commesso da diversi sbiri li 15 febraro 1722 contro alcuni scolari nell’interno di questa abitazione furono dal Cons.jo dei X al 24 settembre 1723 tutti li sbiri rei al N.o di 12, a misura delle loro differenti rillevate colpe, condannati rispettivamente al patibolo della forca, alla gallea et all’oscuro carcere (si intendono i sotterranei de Piombi ) a tempo et in vita con severissima condanna, il che resti in perpetua memoria, de la Pub.ca Giustizia et della publica costante protetione verso la prediletta Insigne Università dello Studio di Padova.
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Qui come si vede, si parla di Sbiri, ma in italiano troviamo anche Sbirri o Birri, ma anche il termine veneziano veneto BIRI. E credo che una traccia dell'ultimo modo di nominarli si trovi nel nome del palazzo che fu costruito negli anni '50 a Padova, in località Stanga. Stanga perchè era posta una barra che fermava l'afflusso dei viagitori diretti in centro attraverso la Porta di ingresso poco distante, porta Portello.
il meraviglioso Leon ricollocato a memoria della venezianità della città |
ps. Dopo aver steso l'articolo ho letto che BI.Ri, deriverebbe da Ristorante birreria, certo è che pare certa la presenza della stanga con i "biri" dove oggi è il noto complesso residenziale.
E chiudo, sperando di non avervi annoiato troppo.
Renzo, nei Prom. Sposi, ci ha a che fare con i Birri o Sbirri, e siamo a Milano nel 600.
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