TARANTO FIDELIS... A SAN MARCO, CE LO DICE SANUDO

Anche le genti di Taranto aspirarono al vessillo di San Marco ed al buon Governo Veneto.
Trascrivo le parole del Nobil Homo Marin Sanudo, qui la sua descrizione del tentativo di dedizione di Taranto alla Serenissima. Il testo è stato riscritto in un italiano moderno. 


COME I TARANTINI SI DETTERO VOLONTARIAMENTE AI VENEZIANI


Taranto all'epoca del dominio aragonese
[1496 10 21]


... Il giorno nove ottobre di domenica, i tarantini con gran solennità e festa da loro stessi e di propria volontà avevano alzato le insegna di Messer San Marco nei quatto cantoni della città, dichiarando che tutti volevano stare sotto il governo e la protezione dei veneziani. E questo pur non sapendo ancora della morte di re Ferandino, e dicono che nel caso non fossero accettati, si vogliono dare al Turco. E questo è il loro fermo proposito, non volendo in ogni caso tornare sotto il regno di Aragona. 
E che le truppe francesi, acquartierate nelle fortezze, sono anche loro consenzienti, e sono pronte a consegnare i fortilizi alla Signoria nostra. e che il primo luogo di Taranto dove si è mostrato il gonfalone marciano è stato la rocca, che come ho detto, è nelle mani dei francesi i quali sperano di esser ingaggiati dai veneziani per 12000 ducati.
E il secondo luogo dove sventolò San Marco fu la piazza dei nobili e cittadini di Taranto; e il terzo fu una delle porte della terra per volontà di tutti gli albanesi ivi residenti, che molti ve ne sono. E il quarto fu l'altra porta, per volontà dei greci e di altra popolazione tarantina. Si deve sapere che, prima che facessero tale deliberazione di darsi ai veneziani, avendo i tarantini fermo proposito di non restare mai più sotto il governo degli aragonesi, vollero capire le condizioni di tutte le potenze d'Italia sotto le quali essi potessero affidarsi, e tra le altre uno parlò della condizione del governo dei veneziani, illustrando come tutte le città che sono sotto il loro dominio erano accresciute nel loro ben stare per la libertà garantita ai cittadini e per la giustizia che ivi viene amministrata, nè hanno timore alcuno che le loro ricchezze sian loro tolte con la forza.  
Allora decisero di volersi dare ai veneziani. E uno, di nome Jacopo Fojeta arbesano, fu incaricato di sondare tarantini, albanesi, schiavoni, greci e venne a nome loro con i capi tarantini fino a Monopoli, come dirò di sotto....
Ma i nostri, inteso questo, stettero alquanto in sospeso, per via del rispetto di vecchi trattati.

la rocca aragonese




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