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COMBATTO CON I FANTI, NON CONTRO I SANTI! E BRESCIA FU SALVA

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Europa Veneta 1438: dopo la ritirata di Gattamelata verso il lago di Garda, il condottiero visconteo Nicolò Piccinino con ventimila soldati mette l’assedio a Brescia, difesa dal comandante Francesco Barbano, il Rettore Cristoforo Donà ed il Governatore delle armi Taddeo d’Este; dopo 8 giorni mette in azione 80 bombarde che lanciano anche macigni di pietra del peso di trecento libbre; si aprono larghe brecce nelle mura che gli sterratori i si affannano a colmare con fascine e pietrame; Piccinino ordina la costruzione di macchine da guerra, svuota dell’acqua il fossato di Canton Mombello e fa scavare trincee per avvicinare i soldati alle mura. Il 13 dicembre nell’assalto finale, secondo la tradizione, appaiono sulle mura i Santi Patroni della città con armi dorate: brandiscono uno scudo celeste ed una spada di fuoco poi, deposte le armi, a mani nude ribattono le palle roventi fulminate dei cannoni nemici. Si racconta che all’apparire dei Santi, Piccinino fa sospendere l’attacco, dop...