IN CADORE NASCE LA PRIMA FABBRICA DELL'OCCHIALE
IN CADORE NASCE LA PRIMA FABBRICA DELL'OCCHIALE
Grazie
all'ingegno e all'acume di un pettenèr di Calalzo inizia in Europa la
fase industriale, pur mantenendo caratteristiche artigianali, per la
produzione di montature per occhiali.
Quel
che avvenne il 15 Marzo 1878 è oggi un lontano ricordo ma nasceva in
Cadore la prima fabbrica ed iniziava la mitica epopea del più
importante polo mondiale dell'occhiale.
Angelo Frescura
|
Quando
gli inverni erano freddi e lunghi da dover trascorrere buona parte
delle giornate chiusi in casa al caldo del larin
o della
stube,
anche
nelle vallate cadorine ci si ingegnava in quelle piccole attività
artigianali svolte assieme a quelle contadine.
C'era chi
realizzava con il legno utensili ed attrezzi per la casa o da cucina
come mestoli dalle mille dimensioni e forme, forchettoni, stampi per
il burro, vassoi e contenitori, mattarelli, munèghe,
( scaldaletto, tutti oggetti che venivano poi venduti nei mercati trevigiani o
veneziani in primavera) inoltre c'erano famiglie specializzate nella
lavorazione delle corna bovine per produrre pettini.
In
una di queste famiglie di "pettenèr" nacque, nel 1841 a Calalzo di Cadore, Angelo
Frescura
ovvero colui che deve essere considerato il
fondatore dell'industria cadorina dell'occhiale.
A 27 anni apre a Padova una bottega per la vendita di materiale
ottico ma dovendo acquistare le montature sui mercati stranieri,
pensò di farle realizzare in corno al suo paese.
Il mulino in loc. Le Piazze a Calalzo di Cadore, dove iniziò la storia dell'industria cadorina dell'occhiale |
Giuseppe e Lucio Lozza, figli di Giovanni socio di Frescura |
Il 15
marzo 1878 Angelo Frescura stipulò un contratto con Giovanni Lozza
ed il fratello Frescura Leone in maniera semplice, ma chiara.
Questo
contratto è considerato l'atto di nascita delle occhialerie
cadorine.
[In
allegato la trascrizione integrale, come è stato stilato dal notaio
dr. F. Giacomelli]
Fu
fondata così una società in cui Angelo Frescura si faceva carico
della parte finanziaria ed agli altri due soci, con il loro lavoro ed
il loro ingegno, andava, oltre a quella definita sul contratto come
"mercede
giornaliera",
una quota degli utili netti ricavati che venivano divisi in parti
uguali tra i tre soci.
Gli
affari andavano più che bene, tanto che nel 1883 acquistarono, in
località Molinà, un altro mulino da grano, trasformandolo in
stabilimento per la produzione di occhiali. L'area divenne la prima
zona industriale della valle grazie alla forza motrice garantita dai
torrenti presenti sempre pieni d'acqua.
Questa
fabbrica costituì più tardi il primo nucleo produttivo (ora in
disuso) dell'attuale Safilo che ha trasferito, già da decenni, la
sede commerciale e produttiva nella Z.I. di Padova.
Nel
1886 l'improvvisa morte di Angelo Frescura portò alla cessione della
fabbrica al gruppo milanese Colson, Bonomi e Ferrari, trasformata
successivamente in Ferrari & C. Nel frattempo Giovanni Lozza
apriva a Calalzo una piccola officina meccanica, in località S.
Francesco D'Orsina, dove è ancora possibile vedere l'insediamento
iniziale della Lozza.
Nella
conduzione della Ferrari & C arriva un personaggio fondamentale
per lo sviluppo del settore nella vallata, Ulisse Cargnel, ritornato
in Cadore dopo diversi anni trascorsi in giro per l'Italia e
all'estero che gli avevano consentito di venir a conoscenza delle più
moderne tecniche di produzione nell'occhialeria di quei tempi; così
nel 1910 iniziò a produrre le prime montature in celluloide.
L'innovazione diede una svolta alla sua ditta grazie a Giuseppe e
Lucio Lozza, figli di Giovanni Lozza, che realizzarono i primi
macchinari per la lavorazione di questo materiale.
Il
primo reparto per la lavorazione della celluloide venne costituito
mettendo a capo un certo Callisto Fedon, un nome che assunse, col
passare degli anni, una notevole importanza nella zona per la spinta
che seppe dare al neo distretto che stava crescendo.
Contributi:
http://blog-cadorin-books-pietrosoravia.blogspot.it/2015/08/la-prima-fabbrica-cadorina-di-occhiali.html
http://www.museodellocchiale.it/
ATTO NOTARILE DA
ALLEGARE
«Padova 1878.
Essendo venuto il signor Angelo
Frescura nella determinazione di istituire una fabbrica di occhiali
in Calalzo del Cadore, ed avendo a questo fine già approntato il
locale negli edifizi sul Molinà, di proprietà del signor D.n
Francesco Giacomelli, si diviene al presente convegno fra il suddetto
Angelo Frescura e gli operai.
1° Il signor Angelo Frescura assume
per lavoranti principali Lozza Giovanni e Frescura Leone assegnando a
ciascuno di essi la mercede giornaliera di Lire 2,00.
2° Viene fatta di conseguenza ai
medesimi la consegna di tutto il materiale mobile e fisso esistente
in detto locale, del quale materiale verrà eretto regolare
inventario e stima che sarà successivamente firmato dal proprietario
Frescura e dai due lavoranti presenti.
3° In apposito registro eretto in
duplo, verrà di volta in volta annotato tanto il nuovo materiale che
verrà somministrato dal Frescura ai lavoranti; quanto gli articoli
lavorati che i medesimi forniranno al Frescura suddetto.
4° Al compiere di ogni anno verrà
fatto il bilancio della fabbrica. Gli utili netti che si saranno
ricavati, dedotte le spese tutte inerenti la fabbrica, nonché gli
interessi del 6% sulla somma spesa per l'impianto del laboratorio,
saranno divisi in parti uguali fra il signor Frescura ed i due
lavoranti principali Lozza Giovanni e Frescura Leone.
5° Il presente convegno è
obbligatorio per un anno per entrambi le parti passato il quale, dai
risultati ottenuti, sarà facoltativo al signor Frescura Angelo o di
continuare nelle medesime condizioni o di modificare come meglio a
lui piacerà.
Il presente convegno viene accettato
nella sua integrità da tutti tre gli interessati ed eretto in triplo
viene firmato dai medesimi».
Angerlo Frescura,
Lozza Giovanni fu
Giuseppe,
Leon Frescura
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Dalla
pag. 60 del libro
"DALLO SMERALDO DI NERONE AGLI OCCHIALI DEL CADORE" di
Enrico De Lotto[1]
- Tipografia Benetta Belluno - 1956
LA SCOPERTA DELLA CELLULOIDE E LA
FABBRICAZIONE DELLE MONTATURE IN MATERIA PLASTICA
Ulisse Cargnel trovandosi a Napoli nel
1910, in Corso Roma, nella bottega di certo Larese (oriundo di
Auronzo di Cadore) merciaio, ottico, arrotino, ed osservando la
lavorazione a mano, fatta dallo stesso Larese, di una montatura per
occhiali in vera tartaruga, ebbe l'ispirazione di usare la
celluloide. Il Larese, che per caso ne possedeva un pezzetto, approvò
l'idea e senz'altro venne abbozzata, ritagliata e portata quasi a
termine la prima montatura per occhiali in celluloide in Italia. Si
racconta che il Larese fabbricasse montature per occhiali
segretamente, usando una qualità di celluloide molto simile alla
tartaruga, lavorandola naturalmente col seghetto e la lima….
Senza perder tempo il Cargnel pare
abbia scritto subito ai fratelli Lozza, Giuseppe e Lucio, allora alle
sue dipendenze come meccanici, impartendo loro istruzioni per
l'allestimento dell'attrezzatura adatta alla fabbricazione del nuovo
articolo. Al suo rientro in sede i primi esperimenti diedero buoni
risultati e nacque così, primo in Italia, il reparto adibito alla
fabbricazione degli occhiali in celluloide, con a capo Calisto Fedon
di Vallesella.
Pare che il primo a suggerire al
Cargnel l'impiego dell'acqua calda per lavorare gli occhiali di
celluloide sia stato Enrico Bonazzola che avrebbe appreso il sistema
leggendo casualmente una pubblicazione italiana sulle qualità
chimiche e fisiche della celluloide.
In seguito allo scoppio della prima
guerra mondiale, la lavorazione della celluloide, appena iniziata in
Italia proprio in Cadore, fu abbandonata e fu ripresa nel 1920 per
opera dei fratelli Lozza che si dedicarono esclusivamente alla
fabbricazione di montature in materie plastiche, con la
collaborazione di Calisto Fedon.
Fu avviata così la più grande
fabbrica italiana di montature in celluloide per occhiali da vista e
da sole, altamente specializzata in questo campo. Naturalmente anche
la ditta Cargnel riprese la fabbricazione di montature in
celluloide.[1]
…………
NOTE
[1] Enrico De Lotto (S.Vito di
Cadore, 1911 - Domegge, 1963) Medico e scrittore. Collaborò con
il giovane archeologo autodidatta Giovanni Battista Frescura
(Calalzo, 1921 - Padova, 1993) agli scavi della stazione
paleoveneta e romana di Lagole di Calalzo. De Lotto incoraggiò
Frescura nella sua attività di fortunato scavatore. Scrisse per
primo sui materiali e sulle iscrizioni di Lagole e ne rivelò, in
Italia ed all'estero la loro grande importanza storica, archeologica,
epigrafica, linguistica e religiosa.
A Enrico De Lotto è dedicato il Museo della Magnifica Comunità di Cadore.
A Enrico De Lotto è dedicato il Museo della Magnifica Comunità di Cadore.
[2] La Ditta Cargnel, cui erano stati
requisiti e portati via i macchinari dagli austriaci durante la
guerra, non ricevette per tempo i danni di guerra dal governo
italiano e fallì negli anni '30. Fu rilevata dalla neonata società
Sàfilo del Comm. Guglielmo Tabacchi e di Raimondo Giavi di Venas
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