AL RADICAL CHIC DI VENEZIA NON PIACE IL REGGIMENTO TREVISO
Marco Ballestracci
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Ho deciso d'evitare d'essere polemico ogni piè sospinto. Ci provo ogni giorno, ma oggi ho visto la piazza di Castelfranco occupata da una ridanciana replica d'un reggimento della Serenissima Repubblica Veneta. Ora, nonostante sia polemicissimo con la Lega, ritengo che vi siano delle persone intelligenti nel movimento. Ora mi chiedo come sia possibile sopportare, anche da parte d'un leghista, una simile buffonata. E dico buffonata perchè, nonostante sia abbastanza pratico di parole e del loro significato, altro sostantivo proprio non mi sovviene e neppure aggettivo.
P.S. E ritengo pure insultante cio' che ho visto nei confronti della storia della Repubblica di Venezia e lo dico proprio da appassionato di storia.
MIA RISPOSTA.
E per fortuna che lei ha deciso, bontà sua, di no esser polemico ad ogni pié sospinto. Manca solo che metta in dubbo l'onorabilità delle mamme dei militi partecipanti alla "buffonata".
Del perché questa ai suoi occhi di "esperto" questa appaia una ciofec aimpresnetabile rest aun mistero... chi le scrive ha passato molti anni a studiare l'esercito veneto, e anche le sue uniformi: ritengo che quanto proposto dai militi del gruppo storico sia molto dignitoso, e si rifaccia (con sbavature nel dettagliio, non percepibili al grosso del pubblico) con buona fedeltà a quanto descritto nell'ultima ordinanza del 1780. Basta che lei come "esperto" si faccia un giro al museo Correr e si studi l'acquerello del capitano Paravia che riproduce con fedeltà un soldato, un tamburino un "sargente" un colonnello di "infanteria". Vedrà che le uniformi sono quelle.
Mi dicono che Lei sia un militante della sinistra, un regista e scrittore, in altre parole un "radical chic" che, per quanto sappiamo, prova più simpatia per il Leone incappucciato col passamontagna che abbiamo visto sfilre il 25 aprile portato dai suoi amici dei centri sociali che per il Leoni mostrati con orgoglio nella piazza dai veneti indipendentisti.
Si sa com'è dalle vostre parti.. il grido di Viva San Marco vi fa venire la pelle d'oca, ma non per l'emozione, per il fastidio. Per noi siamo "ventisti" dei buzzurri a cui è quasi inutile spiegare che la Repubblica millenaria era in realtà una oligarchia che faceva l'interesse dei pochi che comandavano, che è cosa morta, che ora siamo tutti itlaiani e il Leone è una cosa che riguarda al massimosolo voi veneziani.
Vede, caro Ballestracci, mi sarebbe piaciuto che lei si fosse indignato per il silenzio stampa totale dei mass media locali sull'avvenimento, per cui si sono trovate nella bella immensa piazza, solo poche centinaia di persone ... o che si fosse indignato per la poca reattività degli spetttori, finiti lì probabilmente per caso, disinformati e frastornati.
Lei sa come sono le scuole anche nel Veneto: della storia "locale" (così viene chiamata come se tremila anni di storia dei veneti e di Venezia fosse definibile in questo modo) e la colpa è anche dei programmi imposti dal centralismo romano. Anche.
Perché parte della colpa va agli insegnanti, di sinistra come lei, che portano avanti un censura riflessa per tutto quanto riguarda l'identità veneta.
Se poi vedono addirittura un reparto storico con tanto di vessillo marciano, inneggiare a San Marco, eccoli subito diventare ai loro occhi come i figuranti "Celti" di Bossi, che allietavano Pontida con le corna di cartapesta sulla testa. Ma questi reparti, pur con le loro limitatezze nella ricostruzione delle uniformi, sono ben altro.
Lo spirito della gente che che ora riprende in mano il vessillo, per onorarlo magari con gli spari a salve, è lo stesso che sli spingeva nel 1797 a battersi contro i francesi invasori (che la sinistra pare ami tanto, fino a portare la statua di Napoleone al Museo Correr).
Sono i discendenti del popolo di "campagnoli" che durante la guerra di Cambrai, si faceva impiccare davanti a un Macchiavelli stupito in nome di San Marco: io sono marchesco e marchesco voglio morire! E il vescovo imperiale lo fece appendere alla forca.
Lo so, diamo fastidio, ma continuiamo imperterriti, come ci hanno insegnato i nostri avi, a credere nel Leone, a dispetto di certi intellettuali, veneziani solo di nome. Ma il nostro è un Leone che non si nasconde dietro un passamontagna, come un delinquente.
Il radical-schic corrisponde ai municipalisti rimasti delusi di Napo liberatore, riconosciuto solo adesso conquistatore e oppressore di popoli liberi .
RispondiEliminaAttenzione a questo sig. Marco Ballestracci, ricorda molto nei toni usati quelli che, anni fa, criticavano l'esposizione del tricolore o chi sosteneva quanto fosse importante rispettare il simbolo della patria e promuovevano invece la bandiera arcobaleno.
RispondiEliminaPer me è un chiaro attacco alle votazioni del prossimo 22 ottobre.
Beh, il vostro spessore si misura dal fatto che nessuno m'ha avvertito dell'uso che avete fatto del mio post. D'altro canto, in effetti, non c'è molto da aspettarsi. Comunque, diciamocelo, già queste tre righe sono troppe.
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