PRIMA VENNERO... COME SI ANNIENTA UN POPOLO, QUELLO VENETO,

PRIMA DI TUTTO VENNERO A TOGLIERCI LA NOSTRA STORIA,LA NOSTRA CULTURA E LE NOSTRE TRADIZIONI,
E RIMANEMMO ZITTI,PENSANDO DI RIUSCIRE A FARE ANCHE SENZA,

POI VENNERO A DIRCI DI LAVORARE TRANQUILLI,CHE LA POLITICA ERA AL NOSTRO SERVIZIO ,
E NE FUMMO SOLLEVATI,UN COSA IN MENO A CUI PENSARE,


POI VENNERO A LODARCI PER LA NOSTRA OPEROSITA' ,
E NE FUMMO CONTENTI,

POI VENNERO A DIRCI CHE VISTA LA NOSTRA BRAVURA
DOVEVAMO CONTRIBUIRE AL BENESSERE ALTRUI,
E NE FUMMO ORGOGLIOSI,

POI VENNERO A DIRCI CHE NON POTEVANO AIUTARCI PER LE CATASTROFI,I SUICIDI,E LA MANCANZA DI LAVORO,
E NON CI PREOCCUPAMMO PERCHE' ERAVAMO ABITUATI A RIMBOCCARCI LE MANICHE


E POI VENNERO A TOGLIERCI I RISPARMI ,LE CASE,LE AZIENDE.....
E CI ACCORGEMMO DI NON AVERE PIU' NEANCHE LA DIGNITA' ED IL CORAGGIO DI SCENDERE IN STRADA E RIBELLARCI..!!

una mia libera interpretazione, alla veneta, della poesia: Prima vennero....

CLAUDIA BORTOT

E' il richiamo a un famoso testo in forma di poesia del pastore protestante Martin Niemöller,

Prima vennero per i comunisti

Prima vennero per i comunisti,
e io non dissi nulla
perché non ero comunista.

Poi vennero per i socialdemocratici
e io non dissi nulla
perché non ero socialdemocratico

Poi vennero per i sindacalisti,
e io non dissi nulla
perché non ero sindacalista.

Poi vennero per gli ebrei,
e io non dissi nulla
perché non ero ebreo.

Poi vennero a prendere me.
E non era rimasto più nessuno che potesse dire qualcosa.

Questa poesia, spesso erroneamente attribuita a Bertolt Brecht , è un chiaro invito a non abbassare mai la guardia davanti all’intolleranza e alle persecuzioni e a ribellarsi e resistere ad ogni forma di violenza.
Il testo fa esplicito riferimento a quanto accaduto in Germania negli anni ’30, quando, dopo l’avvento del nazismo, i cittadini chiusero gli occhi e accettarono/subirono passivamente le sempre più estese e violente persecuzioni contro intere categorie di persone.

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