ANCORA SULL'AZZURRO DELLA NAZIONE VENETA
Non parliamo della nazionale italiota, eh... un altro contributo molto interessante da Ecce Leo
so che è difficile comperare e leggere un libro... ma ogni tanto sapendo che tratta di storia veneta SCRITTO da veneti non farebbe male, ne alla tasca ne alla nostra intelligenza. Perché scrivo ciò ? l'amico Milo, ogni giorno mette,su fb, una o più pagine sulla nostra storia, il suo è un lavoro encomiabile. ma credo che ognuno di noi alcuni libri li dovrebbe avere in casa solo perche è un VENETO, anzi dico di più, ai compleanni, a natale si dovrebbe regalare sopratutto un libro, meglio se di storia veneta, altro che telefonini e cianfrusaglie varie...
L'azzurro è da sempre il colore dei veneti, ne parlano poeti e scrittori antichi VENETUS, in latino era sinonimo di azzurro. Lapidirio, nel III secolo d.c., diceva che VENETUS era il Marinis Fluctibus similis, ovvero simile alle onde marine.
Mentre Cassiodoro, IV secolo d.c. scriveva che il sole era detto VENETUS, quando era velato d' azzurro . poeti Giovenale e Marziale, parlavano di colore veneto. il colore più usato nella flotta romana era il VENETUS, c'e' un buon libro in inglese sulla flotta romana che parla di questo). in futuro, l'azzurro diventerà il coloro predominante in tutte le marine del mondo, almeno nei gradi superiori. il blu cielo, in antichità, era associato alla marina per collegamento al Nettuno, dio degli oceani.
Cassio Dione, sempre in epoca romana, riferiva che il mantello o un costume blu ceruleo era la prerogativa degli ammiragli vittoriosi. fu cosi che la nostra Repubblica adottò l'uso dell'azzurro come colore nazionale, infatti le più antiche bandiere della serenissima erano, prima, con una croce d'orata e poi con san marco d'oro, in campo azzurro.
Infine nel 1703, il Proveditor General di Terraferma, Alessandro Molin, decise di contraddistinguere con una coccarda turchina le venete truppe di linea, che indossavano allora come molti eserciti europei, una velada bianca, sopra ad altri indumenti di ugual colore. Egli disponeva: “...Ho deciso che le truppe della Serenissima Repubblica portassero qualche segno distintivo hora che potendosi sovente incontrare nascerebbero quegli inconvenienti, fatto riflesso che li Tedeschi portano il segno verde sul cappello, che li Francesi et Spagnoli hanno il bianco e il rosso, ho creduto comandare che li Veneti portino il Turchino, ch’è il colore ed il campo del quale devono essere le bandiere della Serenissima Repubblica...".
In sequenza nelle foto:
1)Imperial Roman Naval.
2) insegna del Capitano Pietro Bourbon marchese del Monte di Santa Maria, ora al museo di Appenzell Svizzera.
3) ufficiale veneto della marina grossa, disegno dell'amico Bruno Mugnai. ( che consiglio si seguire nelle sue opere in tema di esercito e marina veneta).
4) il libro "20 aprile 1797" da cui è tratto quanto sopra scritto.
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