LA FEDE NELL'INDIPENDENZA DELLA PATRIA VENETA

Poco tempo fa un illustre (illustre sia per nobiltà d’animo che per scienza) amico di facebook mi confidava, pur essendo veneto e veneziano, pur amando la sua storia, di non poter credere nell’indipendenza perché trovava tale obbiettivo “anacronistico”.

Questa mattina mi è venuto l’impulso di rispondergli, invitandolo prima di tutto, a …riflettere sulla Fede, dono del Signore che lui possiede in abbondanza e che me lo fa particolarmente caro: 
“Credo quia absurdum”,
affermava Tertulliano, e certamente è l’atteggiamento dei puri di cuore, di quelli che non si pongono domande, e credendo e basta, rendono possibili i miracoli. Ebbene, la Fede, che tanto distinse i Veneti nei secoli scorsi, è stata il motore che li ha aiutati a percorrere la strada loro assegnata e a sopravvivere a guerre, invasioni e perdite di indipendenza.
Questo sentimento era strettamente connesso alla Fede nella Patria cristiana, messa sotto la protezione di un Evangelista, comprendeva un senso di fiducia in Dio anche per le sorti della Patria veneta, malgrado difficoltà e momenti difficili, vivo anche contro ogni logica (ricordo Agnadello, ad esempio).
La Speranza, altra virtù cristiana, non poteva morire. Una grande prova di quanto scrivo la troviamo stampata in una moneta, “il bisante” di Famagosta, fatto coniare da Marcantonio Bragadin, quando si addensavano nubi minacciose intorno alla sua isola. “VENETORUM FIDES INVIOLABILIS”.
A quella Fede si appellarono quei grandi eroi, tra cui vi erano nobili cretesi, veneziani, ma anche popolani di ogni genere, come l’ultima prostituta o carrettiere della città, quando si immolarono sugli spalti. Anche se il loro sacrificio non portò alla vittoria immediata, permise la vittoria finale, sfiancando il nemico e dando tempo all’Occidente di organizzare la Lega.

La Fede in Dio e nella Patria che lo rappresenta non ti promette un ritorno immediato, anche se è lecito sperarvi, ma ti permette di metterti alla prova e di testimoniare col tuo esempio.

Ecco quindi che la Fede nella Patria veneta, risorta non per caso tra il popolo (i puri di spirito dei Vangeli) prima che tra la classe dirigente locale, rende possibile sperare nel miracolo, al di là di ogni calcolo o logica, poiché “la Fede smuove le montagne” ed io penso che questo succederà. Basta crederci, basta volerlo e confidare in Dio, come una volta. Dio ci ha creati Veneti, e come Veneti dobbiamo essere liberi di continuare a vivere. Basta solo recuperare la Fede.

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