IL DISTRETTO DEGLI ARMAIOLI BRESCIANI, NATO CON SAN MARCO
Da LA LOMBARDIA VENETA, di Gualtiero Scapini Flangini un brano su Brescia e la presenza veneziana: .
La Serenissima ebbe sempre una politica per quei tempi estremamente liberale, concedendo ampia autonomia ai sudditi fedeli, compensandoli con privilegi e rispettandone l’autonomia, così che ogni territorio diveniva “corpo o terra separata”. Così nel 1428 fu per la Val Camonica; nel 1440, il 9 aprile per Brescia, il 27 luglio Asola, il 17 settembre Lonato, il 19 dicembre la Riviera di Salò. Lo stesso avvenne per la Val Trompia il 30 gennaio 1454 e la Val Sabbia il 19 agosto 1463. Il territorio sotto la giurisdizione cittadina comprendeva i comuni di Iseo, la Franciacorta e le aree a nord e a est della città e della pianura."
Se vi interessa il libro, una vera enciclopedia storica di quel territorio, rivolgersi all'Autore.
Nell'immagine: Piazza della Loggia nel secolo XVII con la colonna e il Leone di San Marco
"Brescia, per la sua particolare propensione, divenne sempre più importante nella produzione e fornitura di armi. Sono di quell’epoca le magnifiche collezioni giunte fino a noi, ora esposte nel Museo delle armi del Castello. Gli armaioli bresciani non lavoravano solo per la Serenissima; per speciale privilegio concesso e ribadito in varie deliberazioni dal Veneto Governo, i produttori bresciani potevano esportare direttamente oltre confine la loro produzione, senza l’obbligo di portarla prima a Venezia come di consueto per ogni mercanzia.
La città si arricchiva e si abbelliva, anche il tenore di vita migliorava sotto il Dominio della “città di mercanti”, come la definivano le corti dell’epoca. Certamente città di mercanti, ma governata in modo allora inconsueto, per quei tempi del tutto nuovo e non dispotico.
Alla fine del XV secolo Brescia era il centro più importante per i rifornimenti di “ferrarezze”, armi bianche, corazze, armi da fuoco, ecc. del dominio di terraferma veneto e, come già detto, oltre confine.
Parimenti, mandava a Venezia lane, legname, tessuti di lana, seta e lino. Nei due secoli successivi, pur tra alterne vicende, la città e il suo territorio avrebbero accresciuto la loro importanza nei domini veneti, seguendone le alterne vicende nelle terre d’oltremare e oltralpe, per tutte le sue necessità.
La Serenissima ebbe sempre una politica per quei tempi estremamente liberale, concedendo ampia autonomia ai sudditi fedeli, compensandoli con privilegi e rispettandone l’autonomia, così che ogni territorio diveniva “corpo o terra separata”. Così nel 1428 fu per la Val Camonica; nel 1440, il 9 aprile per Brescia, il 27 luglio Asola, il 17 settembre Lonato, il 19 dicembre la Riviera di Salò. Lo stesso avvenne per la Val Trompia il 30 gennaio 1454 e la Val Sabbia il 19 agosto 1463. Il territorio sotto la giurisdizione cittadina comprendeva i comuni di Iseo, la Franciacorta e le aree a nord e a est della città e della pianura."
Se vi interessa il libro, una vera enciclopedia storica di quel territorio, rivolgersi all'Autore.
Nell'immagine: Piazza della Loggia nel secolo XVII con la colonna e il Leone di San Marco
le foto delle armature sono del museo del castello Luigi Tarzoli, di Brescia.
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