LA SANITA' DELLA SERENISSIMA,CORSI PER MEDICI DI BASE, ESAMI PER LEVATRICI, PRONTO SOCCORSO

Incominciamo a conoscere un po' meglio i meccanismo dell'apparato governativo e le sue istituzioni. Scopriremo così quanto sia deformante ed ingiusto parlare di "oligarchia" per un governo di "aristocratici" (in fondo "aristos" in greco significa "i migliori") la cui cura massima era il bene dei "sudditi". Riporto qualche paragrafo che parla della sanità pubblica, campo in cui Venezia fu all'avanguardia, a detta di tutti gli studiosi.
 Destrutturato l'apparato pubblico in maniera criminale, IDEOLOGICA ed idiota dai municipalisti bonapartisti, e poi annullato nei suoi meccanismi secolari dall'Austria, siamo finiti ora nel peggiore degli stati possibili, quello italiota. -Ma eravamo abituati a ben altro.. solo che non lo sappiamo.
- La sanità a Venezia costituì sempre un vivo interesse per le autorità. Infatti il primo capitolare emanato per i componenti dell'arte medica risale al 1258.
Nel XIV secolo la Repubblica stipendiò i medici del comune (dodici chirurghi e dodici anestesisti) che prima di essere assunti dovevano essere "approvati" e confermati ogni anno dal Senato e dai XL (40) Medici Pubblici che ancora nel 1793 dovevano apporre sulla porta il seguente avviso: "Qui ancora si curano d'ordine pubblico e per carità piaghe e ferite in cadauno giorno del dopo pranzo".
L'arte medica doveva essere esercitata dai più capaci così che venivano stipendiati anche i non veneti ai quali veniva concess ala cittadinanza "de intus" (cittadini veneti della capitale) "et de fora"(veneti dello stato).
L'aggiornamento professionale era loro imposto, già dal 1368 era stabilito dovessero frequentare, almeno una volta l'anno. lezioni di anatomia e che almeno una volta al mese si ritrovassero "per discutere i casi eccezionalio dubbi". (NdR: trovo tutto ciò straordinario, se penso che il medico condotto di oggi, non mi pare abbia obblighi di aggiornamento di alcun genere.)
Nel 1773 venne regolata la scuola di ostetricia, la cui frequenza era obbligatoria per un anno, e che abilitava alla professione previo il superamento di un esame. Anche le levatrici, che dovevano saper leggere e scrivere, dovevano frequentare dei corsi per un biennio. La disciplina della loro attività.. comportava l'obbligo anche per esse, di superare un esame.
I Provveditori alla Sanità nel 1689, stabilirono l'obbligo di frequenza di esercitazioni pratiche sotto la vigilanza di un esperto.
Per quanto riguarda il controllo della peste, fu stabilito un sistema di monitoraggio sull'andamento della malattia e l'evolversi del contagio, acquisendo tutte le notizie utili dai rappresentanti della repubblica in loco. Talora venivano inviati dei Provveditori che dovevano recarsi nelle zone colpite per adottare le misure opportune.

Fonte: Guida alle Magistrature, di Catia Milan, Antonio Politi, Bruno Vianello
ed. CiErre a cura della Regione Veneto.

Commenti

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  3. Nobiltà, aristocrazia, oligarchia, repubblica, democrazia, casta.

    Non confondiamo l'aristocrazia con l'oligarchia e quella veneziana non era oligarchia ma aristocrazia e il suo sistema statuale era repubblicano; Venezia era una repubblica aristocratica dove tutti i nobili partecipavano alla gestione del potere e dello stato ed è per questo che non si può definire oligarchica ma caso mai sistema repubblicano gestito dalla casta dei nobili.

    L'aristocrazia veneziana non era l'aristocrazia veneta ma solo quella veneziana di cui non favevano parte le aristocrazie delle altre città venete, per cui è inesatto affermare che l'aristocrazia veneziana era l'aristocrazia veneta.
    L'aristocrazia veneziana era una casta sociale, la casta dei nobili e non il frutto di una selezione per concorso o per gara tra tutti i cittadini onde selezionare i migliori.

    Generalmente le aristocrazie nobiliari non sono affatto le persone migliori di un società, ma soltanto quelle che detengono il potere politico.

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  4. Carissimo, seguo abbastanza spesso i tuoi articoli che trovo molto interessanti e documentati.
    Se mi permetti un consiglio, evita i commenti come "siamo finiti ora nel peggiore degli stati possibili, quello italiota" Sono semplicemente superflui: a parlare sono i fatti che tu racconti, non i tuoi - comunque rispettabilissimi - commenti. Grazie per le informazioni, molto apprezzate.

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