LA VENEZIA GLOBALISTA DEI CENTRI SOCIALI, TROPPA MARIAGIOVANNA

Delirante sproloquio di una certa Marta dei centri Sociali del Nord Est ( non della Venetia, si badi bene) a favore del meticciato e dell'invasione arabo africana, segnalatami da Sandro Fattore, che ringrazio. Magari se la ragazza si prendesse la briga di studiare un po' di storia, avrebbe meglio presente del perché Venezia era definita dal Papa "defensor fidei" (quella cristiana, non quella musulmana) e del perché lo stesso Pontefice (mica quello di oggi, ovvio) avesse donato una spada tempestata di gemme preziose, al Doge. 
Per difendere l'identità dell'Occidente, Venezia si è dissanguata: tutti erano accolti, ma se venivano in pace, per lavorare e collaborare a seconda delle nostre necessità. Mi fermo qua, il discorso si farebbe lungo e troppo complicato. Di sicuro, Venezia e il suo Doge inginocchiato davanti a San Marco, non hanno nulla a che vedere con la Venezia alla Niki Vendola sognata da questa Marta. A volte la droga fa male, anche la marijuana. Che tristezza.

Commenti