LETTERA DI RUBINI AL GAZZETTINO SUGLI INCIDENTI EVITATI DEL 25 IN SAN MARCO
Io e il mio bambino Donà, tre anni d’età, il 25 eravamo in piazza San Marco a goderci la magnifica festa: siamo entusiasti della degna iniziativa del Comune di Venezia, che ha celebrato il Santo Patrono, San Marco Evangelista, con un indovinato concerto di musica veneziana.
Ringrazio e mi complimento con il mio amico consigliere comunale Giovanni Giusto, che mi ha spiegato che l’organizzazione si è avvalsa dell’intervento del tutto gratuito e volontario dell’Associazione Raixe Venete e della performance del tutto gratuita dell’orchestra di Radio Veneto 1: in tempi così tristi, un esempio per tutti di splendida generosità.
Entusiasta tutto il pubblico: migliaia di Veneziani sono accorsi con i loro bambini; la sera ci siamo lasciati con il proposito di tornare ancora più numerosi il prossimo anno, con le nostre famiglie. Nessuno ha notato tensioni: poco prima del concerto si è visto arrivare un gruppo di sinistra con alcuni gonfaloni; inneggiavano tutti a San Marco, almeno così ci è sembrato.
Qualche giornale ha scritto di scontri, ma non ce ne sono stati: forse così volevano vendere qualche copia in più. Anche il Sindaco Brugnaro ha spiegato dal palco che tutti sono benvenuti: in particolare Veneziani e Veneti sono animati dal lieto evento, vogliono godersi insieme le note vivaldiane, d’amore e d’accordo.
È un vero peccato che la polizia sia stata scomodata per nulla: dovrebbe essere invece mandata altrove, per esempio a Milano e a Roma dove, da 72 anni, il 25 aprile serve a mettere in piazza inutili polemiche, su questioni ideologiche che interessano solo sparute minoranze.
Edoardo Rubini – Venezia Lido
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