LA SCUOLA POLACCA E CECA SUI VENETI ANTICHI

In estrema sintesi le scuole storiche polacca e ceca riconducono l’etnogenesi dei Veneti all’humus della Civiltà di Lusazia, che si sviluppò tra il 1500 ed il 1100 a.C. nell’omonima regione posta a sud di Berlino, tra la Germania orientale, la Cechiae la Polonia.
Da essa si sviluppò il movimento di civilizzazione che dilagò in larga parte dell’Europa, promosso non da conquiste militari, ma da una nuova visione spirituale del mondo; infatti, i primi Veneti furono conosciuti come portatori dei campi d’urne (urnenfelder), in riferimento all’uso introdotto nella ritualità funeraria di bruciare i defunti e di riporne le ossa combuste sotto terra, all’interno di vasi.
Questa antica nazione si espanse(sul versante meridionale) in una vasta area che copre tutto l’arco alpino, le region tedesche della Baviera, e del Wurttemberg (anticamente dette Vindelicia, cioè terre dei Veneti, come la stessa Vienna si chiamava Vindobona), la valle del Po e l’alto corso del Danubio; ciò spiega la somiglianza di certi istituti giuridici di quelle zone, solitamente attribuiti a radici germaniche, con quelli tipici delle Venetiae.
Anche in Italia alcuni eminenti studiosi di storia e di linguistica hanno seguito questa interpretazione di fondo. Devoto, Battaglia, Sergi; di tutto questo, però, l’università italiana non ha ancora preso atto.

(Edoardo Rubini, Giustizia veneta, ed Filippi, prima edizione).

Commenti

  1. L'incinerazione era il rito largamente predominante, almneo per i ricchi, presso i nostri antenati della Paflagonia, leggere l'IliadeTutto qual lo stampalato fondamento della teoria centro-europea?

    VENETI IN CERCA DI UNA IDENTITA’
    Mi batto come posso contro il provincialismo dei Veneti, la loro cronica sudditanza psicologica a tutto ciò che viene da fuori. Potete leggere con più calma questo documento al link: https://rivemuson.wordpress.com/veneti-in-cerca-di-una-identita/

    TRAMARIN ACHILLE, IL PRIMO LEGHISTA IN PARLAMENTO E’ STATO UN VENETO
    Limitandoci alla storia recente, quanti sanno che il vero fondatore della lega in Italia è stato un certo Tramarin Achille?
    Mio compagno di classe alle medie, è morto quest’anno.
    Primo deputato al parlamento italiano, esordì con un discorso in dialetto.
    Bossi ed i suoi lombardi balbettavano ancora, alle prime armi, esordirono in parlamento qualche anno più tardi.
    http://bit.ly/TRAMARIN_ACHILLE

    IL VIRUS CELTICO
    Nel 1996, a coronamento della sua scalata a potere, Bossi, illustre storico, si inventa la volgare panzana di un’identità celtica comune a tutti i padani.
    Nessuno ha alzato davvero la testa in Veneto, nemmeno all’opposizione!!!
    Roba passata? Mica tanto.
    Nelle zone più arretrate del Veneto ci credono ancora e si travestono da “celti”.
    E la cultura accademica?
    Fior fiore di “storici” sono andati a rovistare nel nostro DNA medioevale alla ricerca disperata di conferme.
    Nella mia zona è stato divinizzato Ezzelino da Romano, uno dei personaggi più impresentabili della storia.
    Tedesco, servitore dell’imperatore tedesco, ineludibilmente nemico della lega, ovviamente con qualche ardito voltafaccia, come si usava anche allora.
    In proposito sintetizzo il mio punto di vista a pag. 30 di questo documento:
    http://bit.ly/GODEGO-VENETI-GOTI-MASNADIERI

    IL VIRUS SLAVO
    Non smaltito del tutto l’indottrinamento millenario sull’identità “preromana” , tanto meno quello “celtico”, adesso ci propinano la fake slava.
    Con gli Sloveni e Croati della costa la nostra parentela è stretta ed evidentissima.
    Per giustificare tutto adeguatamente basta considerare il flusso di civilizzazione est-ovest, via mare e via terra, per non parlare poi della bimillenaria convivenza nella civiltà di Venezia.
    Ma gli slavi autodidatti volevano spiegare, come potevano essere capaci loro, una nostra piena appartenenza a tutto il mondo slavo.Perciò si sono spericolatamente arrampicati sugli specchi, ipotizzando anche flussi di civilizzazione in direzione nord-sud p.e. per il Baltico.
    Una fesseria colossale, che non merita commenti.I Veneti del Baltico, come quelli di Cesare, possono benissimo essere partiti dalla Pafalgonia, più o meno come noi, per poi proseguire più lontano.
    Parlo per averle viste, scelsero delle località identiche alla laguna veneta!
    Lasciamo perdere questi dilettanti slavi, non c’è nessun bisogno di invalidare il racconto di Omero, che tutti gli storici successivi hanno pienamente e coerentemente confermato, con i ben noti, tipici, “abbellimenti” che erano d’obbligo allora. Vai a pag. 4 di questo documento:
    http://bit.ly/VENETI_SLAVI_POPOLO_DEL-NORD

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