UN BEL ESEMPIO DI UN PECCATO CAPITALE - III PARTE
Seguiamo con le tavolette dipinte
dal Giambellino.....
Venezia sempre ha avuto una mente
distinta rispetto al resto della Penisola Italica, rispetto al resto d’Europa,
anche nel concetto dei Peccati Capitali dove generalmente la Chiesa (ed i laici) considerava
più propensa a cadere, in quest’ultimi, alle donne (la iconografia è piena di
questi esempi).
Nelle pitture per il mobiletto da
bagno, Bellini non esclude dai peccati al maschio: un messaggio moralizzante.
Questo dipinto ha il titolo di
Perseveranza, realmente è un monito sui rischi della Gola e dell’Accidia.
Qui vediamo ad un guerriero in
corsa (immagine classica) sostenendo un grande scudo ed una lancia; in primo
piano vediamo una biga romana trascinata da bimbi eroti (anche questi relazionati con il vizio), trasporta un Bacco
affettato da pinguedine che compie un gesto di tentazione nei confronti del
guerriero, offrendogli un piatto colmo di frutti appetitosi.
La differenza tra le due figure è
evidente: il dio del vino con ventre femminile e con un accenno di seno;
virile, con aspetto simile alle statue classiche, si apprezza l’agilità nello
slancio della corsa, per quanto concerne la figura del guerriero.
La Gola non può arrestare il
corso della propria battaglia della vita.
Fermarsi, quindi, accettando l’offerta
equivarrebbe ad assecondare le richieste molli del corpo.
Bellini ci offre, dietro a questi
personaggi, un panorama con molta profondità, il cielo minaccioso, folta
vegetazione e montagne.....il cammino della vita è pieno di sorprese,
imprevisti, bisogna scalare montagne per affrontare i problemi: non c’è tempo
per i sollazzi.
Bacco, è qui rappresentato come
un essere che non può muoversi da solo, ha bisogno che altri (in questo caso i
bimbi) debbano tirare del carro verso il cammino della perdizione.
Anche in questo caso possiamo
vedere un monito attuale......non bisogna mai accettare le facili offerte che
alcuni ci presentano nella vita, la maggior parte delle volte è una trappola
per involucrarci in azioni scabrose e toglierci dal retto camino della nostra
esistenza.
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