LA FIGURA RELIGIOSA DEL DOZE, COME IL RE D'INGHILTERRA ?

La vita religiosa

La carica dogale ebbe anche connotazioni religiose.
Con l'arrivo a Venezia delle spoglie dell'evangelista Marco nell'anno 828 e l'edificazione per opera del doge Giustiniano Partecipazio (827-829) della prima chiesa dedicata a san Marco, il doge divenne il capo di questa chiesa con prerogative episcopali sulla speciale diocesi nullius dipendente dalla basilica e retta a suo nome da un Primicerio.
Il doge aveva l’obbligo di assistere, almeno tre volte alla settimana, alla celebrazione della messa nella basilica che, come cappella ducale, era alle sue dirette dipendenze.

Lo stesso papa Clemente V riconosceva al doge alcuni poteri attinenti, ad esempio, alla nomina dei vescovi. La questione della duplice natura del potere ducale fu discussa anche durante il Concilio di Trento del 1545-1563, nel quale, riconoscendo che il doge rappresentava la chiesa ma non era né un vero e proprio vescovo, né solamente un principe, si dovettero modificare le formule conclusive per comprendere a fianco dei vescovi e dei principi, anche il doge di Venezia.

Proprio per queste caratteristiche e questa indipendenza dal potere papale, continue furono le tensioni con la chiesa di Roma ed i vari papi che spesso colpirono la Repubblica con interdetti e scomuniche.

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