QUATTRO SOLDATI, DUE SECOLI DI STORIA.

Questi quattro soldatini, mi permettono di accennarvi all'evoluzione dell'esercito veneto, da fine Seicento, a fine Settecento. Da esercito di mercenari a esercito moderno, ormai a leva territoriale, come stava succedendo anche nei maggiori eserciti europei
Il primo a destra è un "archibusier" di fine Seicento, per costruirlo ho ripreso una figura tratta dal libro del friulano Prelli, dedicato all'esercito veneziano di quel periodo. 
Ha un cappellaccio spesso adorno di una piuma colorata, giacca e pantaloni in pelle, una tracolla con degli astucci contenenti le cariche predosate di polvere nera per "l'archibuso". L'arma, piuttosto pesante, andava appoggiata a una forcella piantata su un bastone munito di punteruolo, che si appoggiava a terra. 
Non si parla di divise vere e proprie, ancora, figure simili con abiti più o meno corrispondenti, sono presenti in tutta Europa. 

Il secondo è un soldato "todesco" (in realtà svizzeri) del Reggimento Stocker, che sarà impegnato anche a Corfù, in difesa della piazzaforte, attaccata dal turco nel 1716-7.  Venezia, grazie al M.llo Shulenburg ne uscirà vittoriosa. Siamo già nella prima metà del '700  e l'uniforme (abito uguale per i componenti del Reggimento, fa il suo debutto. Il Reggimento è comunque proprietà del Colonnello, che lo veste, lo arma e lo paga.  Oltre agli Svizzeri, vi erano "Alemanni" (da non confondersi col sindaco di Roma, eh) e Corsi che furono impiegati, mi sembra, fino al 1780.

Poi si passò a un esercito più territoriale, con al riforma Shulenburg e seguenti. Man mano i reggimenti furono composti da "italiani" (cioè soldati della Terraferma) e Oltremarini. Erano comunque professionisti, legati a una ferma pluriennale e quella che vediamo è l'ultima uniforme standardizzata, Sono un Alfier con bandiera reggimentale e un soldato, evidentemente mancino, dato che nella foga della battaglia (forse nel veronese) innesta la baionetta con la sinistra. :) . Non usano più lo spadino, il caschetto è sempre di tipo austriaco, ma con leone andante. Sotto, il meraviglioso tamburino:

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