LA FABBRICA DEGLI EUNUCHI O CASTRATI, NE PARLA BRUNA MOZZI in Venezia e i turchi

Sto sfogliando il bel libro di Bruna Mozzi, una docente padovana, e ve lo consiglio: Riguarda il tema "Venezia e i Turchi", certamente molto affascinante. E' scritto in maniera molto piacevole e mi par ricco di curiosità storiche che ne rendono intrigante la lettura. 
Riporto qua mezza paginetta che descrive la figura degli Eunuchi addetti alla custodia degli harem dei mussulmani, ma la pratica, purtroppo era diffusa, sia pure in maniera molto ridotta, anche da noi, in Europa.

"All'harem aveva diritto d'accesso solo l'uomo che, per età, grado di parentela, o impossibilità fisica (impotenti o eunuchi), non potesse aver lecitamente rapporti sessuali con la donna. Gli eunuchi, il cui nome deriva dalla composizione del termine greco "euné", letto ed écho, custodisco, quindi "custode del letto", garantivano la custodia dei luoghi senza che ciò comportasse alcun "rischio" per il loro padroni...
Si trattava di uomini evirati fin dall'età puberale o addirittura pre-puberale e caratterizzati dalla cosiddetta impotentia generandi et coeundi. Per il loro altissimo valore pecuniario costituivano un alto simbolo di ricchezza e potere.
Il trattato degli eunuchi, del 1707, spiega come avveniva la castrazione, una procedura allora corrente persino in Italia per allevare cantanti con doti straordinarie. (si pensi al famoso Farinelli vissuto tra il 1705 e il 1782). "Il fanciullo viene narcotizzato con l'oppio e immerso a sedere in un bagno di acqua molto calda fino a quando cade in uno stato di completa incoscienza. Allora si apre lo scroto e si asportano i testicoli.". Un rito pericolosissimo, due fanciulli su tre morivano per infezioni o emorragie.

Gli eunuchi diffusi in molte corti, inizialmente soprattutto in quelle dell'Estremo Oriente, ma più noti nell'immaginario popolare come presenza presso le corti arabe. Gli Arabi, in realtà, appresero tardi l'utilità degli eunuchi, perché Maometto aveva vietato la castrazione, sia degli uomini, sia degli animali. Li scoprirono nel 750, quando conquistarono la Persia, dove l'usanza era giunta dalla Cina.
Non solo dimenticarono subito il precetto del Profeta, ma misero in piedi un sistema di produzione e distribuzione vasto ed efficiente, visto che lo scopo dell'evirazione... non era solo quello di proteggere l'harem, ma di evitare l'adozione di pratiche nepotistiche nel caso a loro fossero state affidate importanti funzioni civili, militari e/o religiose.

Gli schiavi da Bisanzio, dalla Cina, dalla Nubia, dall'Etiopia e dall'Europa venivano portati nei centri specializzati nella castrazione, che si trovavano a Samarcanda, nella città di Assiut (Egitto) per esser poi venduti nei mercati di Baghdad o del Cairo.

Venezia e i Turchi di Bruna Mozzi, ristampa del Gazzettino, in edicola.


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