L'IDENTITA' VENETA ESPRESSA IN SAN MARCO...O NO?



Mi chiedeva un amico veronese la mia opinione sul fatto che a Verona qualche suo contatto rifiutasse di riconoscersi nella storia unificante di Venezia, ma rivendicasse di essere prima di tutto "scaligero". Questa è la mia opinione in proposito: 
Verona è una città molto importante, con una grande storia alle spalle, come del resto Padova, che tuttavia si sottomise a Venezia di propria volontà, a differenza di quest'ultima. Ma la storia della Terraferma veneta è composta di tante realtà diverse, che la struttura stessa dello stato veneto non ha annullato, ma rispettato. 


Questo potrebbe essere uno dei motivi per cui oggi manca una identità coesa tra i veneti, che del resto fin dagli albori della loro protostoria, non ebbero mai un re che imponesse un governo centralizzato. Erano le assemblee dei capi famiglia a decidere, all'ombra del tiglio sacro, e non il principe da solo. 
Tuttavia quando si presentò un nemico alle porte i Veneti seppero unirsi per difendere la propria identità (che esisteva fortissima) e trovare alleati nei Romani, pur mantenendo le loro autonomie locali. E così quando i Venetici di laguna ritornarono in Terraferma, in un certo senso i Veneti tornarono all'antico costume delle autonomie locali, travolte per qualche periodo dai Signori del posto, fossero essi Carraresi o Scaligeri. O rappresentati da vescovi "imperiali".


Faccio l'esempio di Feltre, che mi riguarda da vicino dato che ci abito: all'arrivo dei Veneziani (EAMUS AD BONOS VENETOS, scrissero i cadorini, andiamo tra i buoni veneti) il Consiglio locale, composto  da sette tra Nobili e Ecclesiastici, fu portato a quaranta rappresentanti di tutte le categorie sociali. 


Ecco quindi che Venezia, con il suo buon governo, le sue leggi giuste e rispettose delle piccole Patrie riformatesi nei secoli precedenti, ricostruì la Nazione veneta dopo un millennio di oblio. 
Dirò di più: questa identità "elastica" dello stato veneto, permise ad esso di proporsi come "dominante" benvoluto anche a lombardi, dalmati e friulani.



E per questo i Veneti, pur orgogliosi della loro storia cittadina, non possono che dirsi Marcheschi o Marciani. O marcolini  come i loro avi che si opposero, versando il loro sangue sia nella guerra di Cambrai, all'arrivo del ciclone Napoleone; il quale distrusse la loro antichissima libertà e le loro altrettanto antiche autonomie. Ma non solo,  in nome di un centralismo statale antico di stampo francese, tentò di cancellare la loro identità, negando la loro storia grandissima.

E' quindi riappropriandoci della nostra storia, che torneremo ad essere Veneti, e non solo padovani o veronesi. 
Altrimenti ci perderemo. 
WsM, sempre. 

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