LA BELLA VERONA NASCOSTA: AVESA E LE LAVANDAIE
Avesa e Fiume Lorì
Non aspettatevi che il Brigante Falasco conquisti solo luoghi abbandonati, anche posti poco conosciuti e meritevoli di essere scoperti da tutti sono tra le sue mete preferite.
In sella al suo fido destriero, il Brigante stava scendendo dalle colline di Montecchio, per arrivare alla ridente località di Avesa, bel quartiere tranquillo di Verona, nonchè uno dei suoi preferiti. Perché? Perché conserva ancora le caratteristiche di un piccolo paesino, nel quale il tempo pare essersi fermato a più di cinquant'anni fa, quando il quartiere era famoso per le sue lavandare.
Il nome Avesa deriva da "ave", falda d'acqua (anche se qualcuno dice da "ave", ape, per l'operosità dei suoi abitanti), e qui la falda d'acqua più importante è rappresentata dal fiume Lorì. E' proprio la sorgente del Lorì che il Bringante Falasco ha voluto visitare, una specie di piscina racchiusa tra delle mura dalla quale sgorga l'acqua pura che forma il piccolo fiume. Trovarla non è difficile, basta andare in Via Sorgente Lorì, più ovvio di così!
Dalla sorgente, il Lorì scorre poi tra le case di Avesa, apparendo di tanto in tanto sotto ponticelli e lavatoi. Il Lorì è stato di grande importanza per l'economia di Avesa, ma anche per la storia di Verona: in epoca romana alimentava l'acquedotto di Verona, Cansignorio costruì addirittura una fontana in piazza Erbe alimentata dalle sue acque, che qualche secolo più tardi facevano funzionare una decina di mulini, ed infine dall'Ottocento fino alla seconda guera mondiale centinaia di lavandare utilizzarono il fiume per pulire i panni di mezza Verona.
Ancora adesso, tra le viuzze del quartiere, si possono notare le pietre sulle quali venivano lavati i panni e le tettoie che proteggevano le lavandare dal sole e dalla pioggia, come quelle vicino alla chiesa di Camaldola, ancora ben conservate: le acque del Lorì sgorgano anche dalla bocca del leone di Avesa, una fontana del 1877 situata nella piazza principale del quartiere.
Il Brigante Falasco invita tutti a visitare il caratteristico quartiere di Avesa e seguire il fiume Lorì, oggi purtroppo incanalato per la maggior parte del suo percorso: per visitare piccoli borghi affascinanti non bisogna mica andare in Provenza, ce li abbiamo a quattro passi da casa!
ps. ndr. La fontana col Leone, fu posta più o meno nel periodo di di quello di piazza delle Erbe (accolto da un tripudio di veronesi in festa), per rimarcare l'appartenenza degli abitanti all'antica Venezia da Tera marciana.
fonte https://veronanascosta.blogspot.com/2015/10/avesa-e-fiume-lori.html
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