IL TERRIBILE MONTEVERDI CON I VENEZIANI "COGLIONI E PANTALONI"

Con la collaborazione di  Antonella Todesco. 


 Ho sentito per radio il testo della denuncia anonima contro il grande musicista, direttore (maestro) della cappella marciana, in cui apportò innovazioni rivoluzionarie, come la sua musica, che segnò il passaggio, in campo musicale, dal Rinascimento al Barocco.  E anche grazie a Monteverdi se è nata l'opera lirica. Nella denuncia lo si accusava di bestemmiare la Madonna e nostro Signore Gesù in ogni momento, di aver mandato a quel paese i canonici di San Marco, incapaci di comprendere il suo genio oltre a defineire i signori di venezia con gli epiteti che leggerete sotto. Un caratteraccio, insomma, come Beethoven 😅😅

Riccardo Giacon scrive nel 2017 della sua attività a Venezia:

Venezia festeggia il 450esimo anno dalla nascita del musicista Claudio Monteverdi. Una serie di iniziative grazie a Procuratoria di San Marco, Scuola Grande di San Rocco e Basilica dei Frari, sono state presentate giovedì 20 mattina e rinnoveranno la memoria del maestro.
Il musicista (nato a Cremona il 9 maggio 1567 e morto a Venezia il 29 novembre 1643), era infatti Maestro di Cappella presso la Basilica di San Marco, organista e compositore per la Scuola Grande di San Rocco ed è sepolto nella basilica dei Frari (Cappella dei Milanesi).


Le tre istituzioni si sono accordate quest’anno per onorare insieme l’insigne artista, il quale dopo aver frequentato la corte dei Gonzaga a Mantova era approdato a Venezia, considerata all’epoca, la prima metà del Seicento, come la sede più significativa dell’arte musicale.
Qui Monteverdi, divenuto in maturità sacerdote, dopo la morte della moglie, seppe rinnovare e sviluppare radicalmente la musica unendo l’orchestra al coro e la poesia al teatro, alla pittura, alla danza, in una visione complessiva della sonorità e della rappresentazione.
La collaborazione tra le tre istituzioni, (S. Marco, S. Rocco e i Frari), tutte assai antiche e rappresentative dell’identità veneziana, è quindi apparsa doverosa, poiché Monteverdi diede forma musicale alla cultura ed all’espressione artistica di quel tempo: il Seicento ed il Settecento.
Le celebrazioni si apriranno nella Basilica dei Frari, domenica 7 maggio: alle 12.45 una commemorazione guidata dai padri conventuali francescani, che poseranno una corona di fiori sulla tomba presente nella cappella dei Milanesi.

.
.
Della denuncia anonima ho trovato il testo parziale grazie a un'amica, per certi versi esilarante perché un Monteverdi che tirava moccoli ad ogni pié sospinto (nel testo intero è proprio scritto così) o mandava a quel paese i canonici della Basilica marciana uno fa fatica ad immaginarselo 😊😄😈. Ma solo a Venezia un genio così poteva sviluppare il suo talento.
La denuzia non ebbe alcun seguito, comunque.
.
.
Luigina Pizzolato Ecco il testo della una delazione anonima infilata nella bocca di leone delle denunzie secrete della chiesa di San Vio, che lo accusa di aver proferito alcune parole ingiuriose contro la Signoria:
«'et io serve questi coglioni et pantaloni che non conoscono la mia servitù, il mio valore"; e questo lo disse alla presenza di tutti li cantori». 
Secondo il delatore, Monteverdi è offeso perché sono stati scelti quattro cantori per il banchetto in Palazzo Ducale, senza averlo interpellato. La denuncia potrebbe avere conseguenze gravissime, comunque gli Inquisitori non le danno alcun credito. Si sa di contrasti con suoi coristi, da qui alle accuse il passo è breve.
commemorazione di Monteverdi a Venezia
.
Di bestemmie non saprei dire, ma Monteverdi dopo essere rimasto vedovo e aver perso un figlio divenne sacerdote, potrebbero anche essere state solo maldicenze. Di certo si sa che Monteverdi, figlio di uno speziale, era interessato ad alchimia,astrologia e scienze occulte, cose che all'epoca erano viste con molto sospetto e avrebbero potuto procurargli serie noie. Il figlio Massimiliano, che aveva studiato medicina a Bologna, fu denunciato per aver letto libri all'indice. Austriacante nel 1600 non aveva lo stesso significato che assunse nell'Ottocento, Monteverdi era cremonese, lavorò molto per i duchi di Mantova che pagavano con difficoltà e poi lo licenziarono per tagliare le spese di una corte agli sgoccioli. Ebbe buoni rapporti con le corti del tempo che gli commissionavano lavori e all'imperatore austriaco dedicò l'VIII° Libro di madrigali.

.
.
Avevo scritto che era "austriacante" nel senso che si augurava di veder sventolare prima o poi l'aquila bicipite a Venezia, secondo l'anonimo delatore, e Vienna era il nemico più insidioso dei veneti, reduci dal sanguinoso conflitto di Gradisca con l'impero tra il 1615 1617. Austriacante potenziale mi pare corretto. 

Commenti