LE SORPRESE DELL'OROLOGIO DI PADOVA, IL PU' BELLO DEL MONDO
Antico lo è veramente, se non è il più bello è tra i più belli e prima era in un altro posto... ecco la storia narrata in un bel blog, che citerò sotto. L'orologio è ben più antico della torre, fu ricollocato a richiesta dei padovani ed è privo del segno zodiacale della bilancia, due delle tante curiosità.
Dedicato a Simonetta Dondi dell'Orologio.
La prima torre orologio di Padova, con il suo bellissimo orologio astronomico, realizzato sullo straordinario progetto di Jacopo Dondi, medico, astronomo ed orologiaio, era stato realizzato nel 1344 e dava grande prestigio alla Signoria Carrarese e a Padova era quindi rivolto verso Piazza Duomo.
dal blog https://www.blogdipadova.it/torre-dellorologio-padova/
Dedicato a Simonetta Dondi dell'Orologio.
L’orologio di Piazza dei Signori di Padova sembra quasi un grande occhio color turchese che spicca dal color bianco della torre che separa il Palazzo del Capitanio dal Palazzo dei Camerlenghi. L’aspetto attuale così scenografico da sembrare una quinta teatrale risale ai tempi della Serenissima Repubblica di Venezia che conquistò Padova nel 1405 e nasce dall’esigenza di dare un’impronta di venezianità alla città e di cancellare i segni della Signoria dei Carraresi che nel Trecento fecero di Padova una delle capitali europee della cultura. La torre dell’Orologio di Padova , così come gli edifici che la affiancano è di origine medievale e costituivano il lato occidentale della Reggia dei Carraresi ed il suo accesso secondario, quello utilizzato dalle milizie: l’attuale Piazza Capitaniato era la piazza d’armi. All’epoca dei Carraresi la torre era più bassa, dotata di merli, e e faceva parte della cittadella fortificata in cui risiedeva la corte dei Da Carrara.
E l’Orologio? L’orologio della Padova Carrarese non era qui su questa torre! Nella Padova del Trecento, l’orologio era posizionato sulla torre principale della Reggia dei Carraresi, torre che guardava verso sud, verso Piazza Duomo in un’ideale incontro tra il potere temporale della Signoria e quello spirituale del Vescovado. La porta principale di accesso alla Reggia era posizionata dove oggi sorge l’Arco Vallaresso, l’arco di trionfo in onore del magistrato veneziano Alvise Vallaresso che ebbe un ruolo fondamentale nello sconfiggere la peste nera. La torre principale dove sorgeva l’orologio e la porta furono distrutte nel 1390 da un incendio scoppiato durante una battaglia tra il principe Francesco Novello da Carrara ed i Visconti che avevano occupato la città.
affresco nel trecentesco palazzo dei Carraresi |
La Torre dell’Orologio di Piazza dei Signori di Padova
Con la conquista veneziana di Padova nel 1405 i nuovi governanti vollero cancellare i segni ed il ricordo della Signoria Carrarese condannandola alla “damnatio memoriae”, sostanzialmente all’oblio. Furono coperti gli affreschi al Castello trasformato in deposito, cancellati i “cimieri” sugli affreschi del Battistero del Duomo sostituiti dai leoni di San Marco.
Fu accettata la richiesta dei padovani di ricostruire il prezioso orologio ma questa volta doveva essere rivolto verso occidente, verso Venezia e quindi si intervenne su quella che era l’ala secondaria della Reggia, lavori promossi dal Capitano Bartolomeo Morosini a partire dal 1426 in occasione dei quali fu sopraelevata la torre ed alloggiato il nuovo orologio.
Manca alla ricostruzione degli amici l'accenno al fatto che i Consiglio cittadino padovano voltò le spalle ai carraresi, stanco di guerre e lotte continue, e li costrinse alla resa.
Venezia riconobbe e rivalutò il Consiglio cittadino e accettò la proposta di ricollocazione dell'orologio.
il grande Andrea Gritti, diventato Doge, cercò di uniformare i centri storici delle principali città con una impronta veneziana, a lui dobbiamo eterna riconoscenza. Anche per la bellezza della piazza attuale. Ma torniamo alla narrazione:
L’Arco di Trionfo fu realizzato in seguito, “solo” nel 1531 da Giovanni Maria Falconetto con l’obiettivo di rendere monumentale la Piazza, che veniva utilizzata per cerimonie civiche e per i tornei. L’opera cita gli archi di trionfo romani e preannuncia il classicismo palladiano. E’ ben visibile l’iscrizione a memoria del Senato veneto e del Doge Andrea Gritti con le due “vittorie” alate e, più in alto, due statue di soldati armati all’antica e, al centro, ovviamente il Leone di San Marco.
L’orologio di Piazza dei Signori di Padova fu inaugurato in occasione della festa di Sant’Antonio del 1437.
Di sicuro il più antico al mondo è il progetto originario di Jacopo Dondi e del figlio Giovanni realizzato nel 1344 sulla Torre principale della Signoria dei Carraresi. La famiglia Dondi, grazie alla loro maestria nel realizzare questi complicati meccanismi, venne chiamata dell’Orologio.
L’orologio attuale fu realizzato ed assemblato da artigiani vicentini della famiglia “Delle Caldiere” sul progetto originale di Jacopo Dondi dell’Orologio del 1344. Siamo in un’epoca in cui la scienza moderna doveva ancora nascere e a Padova non si può non ricordare la figura di Pietro d’Abano che influenzò anche gli affreschi di Giotto al Palazzo della Ragione, anche questi distrutti da un incendio, ma anche gli affreschi realizzati successivamente e che si possono ammirare ancora oggi. Jacopo Dondi, medico ed astronomo, pensò di realizzare orologi per misurare non solo le ore del giorno ma proprio l’influenza degli astri sulla salute delle persone, quindi possiamo parlare di un orologio-astrario.
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.Guardando l’Orologio sulla Torre, infatti, il popolo poteva leggere l’ora nella modalità del tempo e cioè “all’italiana”: la prima ora del giorno iniziava al tramonto e l’ultima terminava al tramonto successivo. Sulla volta celeste, le stelle e la Terra al centro come era nel sistema Aristotelico/Tolemaico e la lancetta principale che gira attorno alla Terra è contrassegnata con la figura del Sole. La lancetta con il Sole ruota e si posiziona sui vari segni zodiacali e sulle ore mentre una lancetta secondaria indica il giorno. L’orologio indica anche le fasi lunari e le linee che si vedono evidenziano le congiunzioni astrali in modo tale che i medici ed astrologi di allora potessero fare le loro previsioni, trarre gli auspici o valutare lo stato di salute di qualche malato. I segni zodiacali sono gli stessi che erano stati utilizzati sul primo orologio, sull’originale di Jacopo Dondi, recuperati dall’incendio della torre carrarese, così come probabilmente, il “castello” in ferro battuto che contiene i vari ingranaggi dell’orologio.
la loggia del palazzo dei Carraresi |
Perché tra i segni zodiacali manca la bilancia? L’orologio di Padova tra leggende metropolitane e realtà
Tra le varie “leggende metropolitane” che si sono diffuse in città inerenti suoi aspetti della storia e della cultura c’è indubbiamente quella sulla mancanza del segno della bilancia sull’Orologio di Piazza dei Signori di Padova. Nascono magari come spiritosaggini, si diffondono come leggende e oggi vengano raccontati dai padovani come rivelazioni agli amici che vengono da fuori città. Un po’ come la storia secondo la quale Galileo Galilei facesse le sue osservazioni alla volta celeste dalla Torre della Specola ed Osservatorio Astronomico visto che all’epoca la torre veniva utilizzata come deposito granaglie ed il castello era adibito a caserma.
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Insomma per quanto trovi affascinanti la cultura popolare non è vero che il segno della Bilancia non sia stato inserito per ripicca dell’artigiano che non era stato pagato o per sottolineare polemicamente la mancanza di giustizia in città. In realtà lo spazio per il segno della bilancia esisterebbe ma il segno zodiacale della scorpione va ad occupare due spazi, questo perché Jacopo Dondi, quando realizzò il suo orologio si ispirò all’antico sistema pre-romano, quello babilonese. ancora oggi le due parti della costellazione della Bilancia vengono chiamate “Chela nord e chela sud”. Il segno della bilancia è comunque presente in Piazza dei Signori sul basamento di marmo che regge il pennone.
Insomma per quanto trovi affascinanti la cultura popolare non è vero che il segno della Bilancia non sia stato inserito per ripicca dell’artigiano che non era stato pagato o per sottolineare polemicamente la mancanza di giustizia in città. In realtà lo spazio per il segno della bilancia esisterebbe ma il segno zodiacale della scorpione va ad occupare due spazi, questo perché Jacopo Dondi, quando realizzò il suo orologio si ispirò all’antico sistema pre-romano, quello babilonese. ancora oggi le due parti della costellazione della Bilancia vengono chiamate “Chela nord e chela sud”. Il segno della bilancia è comunque presente in Piazza dei Signori sul basamento di marmo che regge il pennone.
dal blog https://www.blogdipadova.it/torre-dellorologio-padova/
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