VIETATI GLI SPARI A SALVE DEI MILITI VENETI! PER DISARMARCI CULTURALMENTE?


Abbiamo imparato, nostro malgrado, a comprendere la strategia del terrore.

Per mezzo di azioni estremamente violente e non indirizzate a soggetti specifici, si persegue un obiettivo.
Quello dei terroristi islamici è di cancellare usi e costumi occidentali, ritenuti immorali, impuri, blasfemi e sostituirli con i propri.
Quasi sempre all’indomani di un atto terroristico si sottolinea che riprendere la normale routine, sia una reazione di contrasto necessaria a non permettere che si instauri un clima di terrore.
Quindi, come leggere la disposizione del questore che, in via cautelativa, giustificando proprio in merito al clima di terrore, ha negato l’utilizzo dei moschetti d’epoca e del cannone, durante la manifestazione storica che sabato sera a Jesolo ha visto protagonista il 16° Regimento Treviso 1797?
Probabilmente solo chi ha un minimo di cultura storica e alcuni veneti, saranno a conoscenza del fatto che, se oggi in Europa non si parla in arabo e le donne non sono coperte dal burqa è solo grazie alla Serenissima Repubblica di Venezia, che ha contenuto l’espansione dell’impero ottomano per secoli.

.Si è perso moltissimo delle nostre origini, grazie anche all’azione dello Stato italiano, che ha fortemente operato per la cancellazione della storia e della cultura veneta, estremamente pericolose per la tenuta della già fragile e artificiale unità italiana; il tutto a vantaggio appunto delle etnie medio-orientali che si stanno espandendo in Europa.

Sabato sera è stato dato un inEquivocabile segnale di sottomissione alla primitiva e violenta cultura islamica, privando il glorioso Esercito Veneziano delle proprie armi, seppure per un utilizzo puramente scenognafico. E’ stato disarmato proprio l’esempio storico lampante di successo occidentale contrapposto alla espansione delle popolazioni medio-orientali.
Da tempo i meno ingenui hanno saputo leggere i segnali che decretano il collasso dello stato italiano sotto il peso della propria inettitudine, ma ciò a cui ho assistito sabato è stato umiliante e segna uno stato di declino miserevole.
Probailmente uno Stato che nazione non è mai stata e mai lo sarà, è destinato ad una fine non diversa da questa, ma che trascini nel baratro il tesoro di culture millenarie che hanno illuminato il mondo intero è sicuramente triste.
Ancora un ringraziamento a tutti i volontari che tengono in vita le eccellenze venete a cominciare dal 16° Reggimento Treviso 1797, e che nonostante l’umiliante condizione hanno intrattenuto il numerosissimo pubblico accorso.
Che il grido di “Viva San Marco” riecheggi forte in tutto il Veneto.
Raixe Venete

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