BISANZIO NELLA LINGUA VENETA. PARLAR "GREGO" E NO SAVERLO :)

Sunto da "Parlar veneto" di Gianna Marcato.

Teodosio nella basilica di San Vitale. Anche la tecnica dei mosaici fu un retaggio bizantino
Persino nell'edilizia si trovano termini di origine greco bizantina, realtà con cui Venezia era a stretto contatto: ad esempio “arpese” (argano) e “gorna” (grondaia), che sembrerebbero fuori posto in un tipo di contatto legato al mare, ma è accertato che Venezia ospitò costruttori chiamati dalla Grecia.

Anche “gondola” deriverebbe dal greco, il termine compare per la prima volta in un documento del 1094.

M.Cortellazzo raccolse in un volume 270 parole entrate nel veneziano dal greco. Vi troviamo la voce “anese”, anice, nome di una pianta importata dal Levante; “seleno” per sedano, “sculier”, cucchiaio e “piadena” per zuppiera, dalla voce greca che indicava un piatto, uno stampo per cuocere nel forno il pane o le focacce. Di origine greca è anche l'imprecazione veneta-veneziana più caratteristica: “ostrega”, il verbo “ostregare”, pescar ostriche si trova a Chioggia e a Venezia nel 1300. In greco il plurale indica anche il guscio del mollusco. Ma se si è arrabbiati, o si scherza, noi “mandiamo in mona” e anche questa è parola greca. :)
Arcipelago, panfilo, squero sono tutti termini di origine levantina, così come “bombaso” (bambagia) e “mastica” (mastice) resina importata da Chio. Altro termine è “mastelo”, che in greco significava coppa, “piter”, vaso da fiori, “intimela”, federa di cuscini in greco indumento, o copertura.
Cotimo era l'imposta che il Levante mettevano sui vascelli, di un tanto per cento; dal greco mascella abbiamo il veneziano “ganassa”. “Pantegana” è il termine greco per indicare il ratto, “caciola” corrisponde al greco per indicare una berretta tipo papalina. Infine “usmar” deriva dal greco odorare. Ma chiudiamo in bellezza con il termine “pitima”. “Te si na pitima”, nel senso di sei fastidioso. La voce indicava inizialmente una applicazione di panni bagnati o anche “una decozione di aromi di vino”, qualche cosa di pesante che sta sullo stomaco, dal termine greco per cataplasma.

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