IL NUOVO "SBORADORE" DEL PO .. E NON PENSATE MALE, BIRBANTI. VENEZIA E LE OPERE CICLOPICHE



L'attuale configurazione del delta, dalla foce dell'Adige a nord al ramo meridionale di Po di Goro, è frutto di una grande opera realizzata da Venezia tra la fine del Cinquecento e l'inizio del Seicento: il taglio di Porto Viro.

Il 17 dicembre 1598, il governo veneto, per por fine a continui allagamenti decide che " principalissimo et unico rimedio sarà il far un nuovo sboradore al fiume Po" . Dopo una serie di disastrose alluvioni nei territori di Loreo ed Adria con pericoli di interramento di Fossone e Brondolo ma anche di Chioggia e Malamocco e quindi della stessa laguna di Venezia, si decide di 'tagliare' il Po.

In realtà ci sono anche fonti storiche che forniscono una motivazione più legata agli interessi immediati della Serenissima: la deviazione sarebbe servita per interrare la sacca di Goro ed il fiorente omonimo porto commerciale allo scopo di danneggiare gli Estensi di Ferrara che erano i concorrenti commerciali di Venezia nella riscossione dei dazi sugli intensi traffici fluviali che da lì entravano nella Pianura Padana. Sia stato questo o quel motivo... si diede inizio a un'opera colossale, fatta col lavoro di migliaia di braccia, che ha determinato il paesaggio locale odierno.

I lavori si concluderanno il 16 settembre 1604, ma in seguito sarà necessario apportare delle correzioni. ( bastarono pochi anni, confronto impietoso con i lavori pubblici italiani, non serve sottolinearlo NdR) .

il Po sfocierà così lontano dalla laguna, a Porto Viro, un territorio che deve appunto la sua conformazione al cosiddetto 'taglio di Porto Viro' per deviare le acque del fiume Po delle Fornaci, poi chiamato 'Po di Venezia'.

fonte Giovanni Distefano

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