I ZOGHI DE NA VOLTA, SENSA PLAYSTATION E COMPUTER

Da un bel fascicolo edito da una scuola di Maerne

Intervistando i nostri nonni riguardo ai giochi che facevano quando erano piccoli, abbiamo saputo che si divertivano con poche cose, semplici, spesso fatte da loro, perché non c’erano tanti soldi. Non c’erano i giocattoli come adesso, così si arrangiavano con quello che avevano. Quando i nonni erano bambini giocavano soprattutto all’aria aperta; attorno alle case c’era molto spazio per giocare: un bel giardino, i campi, le zone lungo i fossi… I maschietti si riunivano in bande e giocavano anche con le spade di legno, le fionde, le cerbottane…, arrampicandosi sugli alberi, raccogliendo la frutta di nascosto nei campi dei vicini… Questi sono i giocattoli e i giochi più ricorrenti:
 - Cerbottana: Si prendeva un tubo, ad esempio il tubo Berna (quello che conteneva i fili elettrici), si preparavano gli “scartossi”, cioè striscioline di carta avvolte in forma conica, che venivano usati come proiettili. Si facevano delle grandi “battaglie”… 
- Palline di “fragna”, cioè di terracotta: Ogni bambino aveva un gruzzolo di 3-5 palline disposto all’interno di un contorno disegnato per terra; il bambino si allontanava di 10-15 metri e con una pallina di acciaio colpiva il gruzzolo. Le palline che uscivano dal contorno venivano vinte dal tiratore. A volte alcune palline di terracotta si rompevano. Il gioco delle “baète”, cioè delle palline, si poteva fare anche scavando una buca; i bambini avevano dieci palline a testa; vinceva chi ne buttava di più nella buca. 
- Il gioco dei bottoni: Si tirava un bottone con il dito e, se si colpiva quello dell’avversario, si vinceva. Per fare questo gioco, i bambini staccavano i bottoni da camicie e giacche…
- Lancio dei sassi: Vinceva chi lanciava i sassi più lontano. 
- Il gioco dei cinque sassi: Si prendeva un sassolino alla volta fino ad arrivare a cinque; bisognava lanciarne in aria uno e contemporaneamente prenderne un altro senza far cadere quello che si era lanciato e così via fino al quinto. Poi si faceva al contrario. 
- Fionda: Tiro a segno con la fionda. Si prendeva un pezzo di legno a forcella e due pezzi di camera d’aria vecchia per costruire una fionda con la quale si lanciavano sassolini. -
- Cerchio di legno o di ferro: Si toglieva il ferro ad una botte e, con un pezzo di ferro ricurvo, lo si faceva correre più a lungo possibile, senza farlo cadere. 
- La corsa della ruota: Si prendeva una ruota della bicicletta, senza copertone, poi si prendeva un pezzo del manico della scopa con il quale si faceva correre la ruota nei prati, facendo la stare in equilibrio… 
- “Massa e pìndolo”: La mazza era fatta con un pezzo di manico di scopa di circa 40 cm, mentre il “pìndolo” era un pezzo di legno panciuto, di circa 15 cm, con le estremità appuntite. Con la mazza si colpiva il “pìndolo” che si alzava in aria per essere colpito una seconda volta e lanciato il più lontano possibile. Questo si ripeteva per tre volte di seguito. Vinceva il bambino che lanciava più lontano il “pindolo”. Certe volte lo tiravano per sbaglio addosso alle finestre di casa e la mamma li sgridava molto. 
- Salto con la corda: Due bambini tenevano le due estremità della corda, la facevano girare e gli altri entravano uno alla volta per saltare. 
- Trampoli: I bambini, aiutati dai grandi, si costruivano con delle aste di legno dei trampoli per poi salirci sopra per camminare ad una certa altezza. Difficile era mantenersi in equilibrio. Vinceva chi faceva il percorso più lungo senza cadere.
- Gioco del “campanon”: Si disegnavano per terra, con un coccio, delle caselle numerate (da 1 a 6, da 1 a 9, … secondo il tipo di schema scelto); a turno si doveva lanciare un sassolino sulle caselle numerate, partendo dalla prima, per recuperarlo poi, saltando con un piede solo o con due (a seconda della disposizione delle caselle) senza commettere errori. Il primo che arrivava all’ultimo numero vinceva. 
- Gioco dei quattro cantoni: Quattro bambini si disponevano come sugli angoli di un quadrato e si cambiavano continuamente di posto, muovendosi velocemente; un quinto bambino era in mezzo e cercava di prendersi un angolo appena gli altri si muovevano; se riusciva ad occupare un angolo, il compagno che ne era rimasto senza doveva stare lui in mezzo per continuare il gioco. 
- “Mussa vegna”: Un bambino si aggrappava ad un palo chinandosi con la schiena, formando così una specie di groppa; poi i suoi amici, uno alla volta, gridando “Mussa!” mentre lui gridava “Vegna!”, gli salivano sopra; chi resisteva di più senza cadere, vinceva. … Oppure ci si divideva in due squadre composte da 10-12 bambini: i componenti di una squadra si posizionavano uno dietro all’altro, chinandosi e attaccandosi,

- Altri giochi dei vecchi tempi erano: il tiro alla fune, il nascondino, il girotondo, la mosca cieca, bandiera (cioè il gioco del fazzoletto), le belle statuine, la cavallina, la tombola… Chi perdeva doveva “pagare pegno”: doveva portare qualcuno sulle spalle, prendere delle botte in testa, ecc. Una volta i bambini non avevano tantissimo tempo per giocare perchè spesso dovevano aiutare i loro genitori nei lavori di casa o dei campi… La regola era: Prima il dovere e poi il piacere!




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