BONIFACIO, PITTORE VERONESE, AL PRADO


Come già ho detto in più occasioni, ho un particolare interesse nelle opere d’arte venete che nell’attualità si trovano in Spagna.

I re della famiglia Asburgo (la Casa de Austria come li chiamano in Spagna) ebbero una grande passione per la pittura veneta del XVI secolo.

Questo è il caso di un bellissimo quadro che oggi si trova al Prado e che nel registro d’entrata dice che proviene del Alcázar (parola araba che significa fortezza, edificio fortificato) di Madrid nel 1700 “en la pieza donde S. M. Dormía” (nella stanza dove dormiva il re).

Il quadro è intitolato La Adoración de los pastores ed è attribuito a Bonifacio de Pitati pittore veronese vissuto a cavallo dei secoli XV – XVI, anche se un primo momento si attribuiva a Palma il Vecchio.

Bonifacio si traslocò a Venezia con la famiglia dove probabilmente si formò nello studio di Palma il Vecchio, fu l’alunno che più s’avvicina al maestro e spesso si confondono le loro opere.

Il suo nome appare per la prima volta nel 1528 però, ovviamente, l’attività incomincia molti anni prima e lo dimostra l’influenza, nelle sue opere, di Tiziano e Giorgione oltre che Palma.

A partire del 1530 l’artista introduce alcuni elementi tipici di Raffaello che, in quegli anni, ebbero successo a Venezia.



Questa Adorazione è l’unica opera del Pitati nel Prado; quando ci si sofferma dinnanzi senza leggere il cartellino, visibilmente per i colori l’ambientazione e la distribuzione dei personaggi si apprezza immediatamente che si tratta di un pittore veneto.

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