USA E RUSSIA: LA SFIDA . LIBERALISMO E I VALORI DEL CRISTIANESIMO

Riprendo la seconda parte di un articolo molto interessante, in cui si evidenzia la sfida attuale tra un mondo che idolatra il capitalismo e vede anche l'uomo come una merce, e la Russia di Putin, diventata paladina del mondo esistente prima del del liberalismo sfrenato di oggi. Il mondo frutto di duemila anni di cristianesimo, oggi sotto scacco. 

Già nel 18° secolo, Jonathan Edwards dichiarò che gli statunitensi sostituivano gli ebrei quale popolo eletto da Dio. E i padri fondatori videro nella loro opera il culmine della storia del mondo. Nel 20° secolo, Ronald Reagan, che accusò l’Unione Sovietica di essere l'”impero del male”, sostenne chiaramente il ruolo dell'”impero del bene” degli Stati Uniti. 

In tal senso, Bush, Clinton e Obama non inventano nulla, solo che esprimono con parole diverse tale messianismo. Una naturale espressione di tale ideologia è la politica estera degli Stati Uniti come “esportatori di democrazia” e arbitri e poliziotti mondiali. Il sequestro di risorse, petrolio e gas, così come dei compensi finanziari, sono solo un bonus e strumento per raggiungere tali ideali. Il concetto chiave è “libertà”, intorno cui viene costruito il resto dell'”esclusività”, indicata come libertà umana (cioè come benedizione), ma in realtà i “padroni del mondo” l’intendono come libertà del capitale, cioè politica del “tutto ciò che va bene” all’homo economicus. 

Secondo loro, il mondo ideale dovrebbe essere un mercato di beni e servizi, essere umano compreso. Il denaro diventa l’equivalente di ogni manifestazione dell’universo, così come della sua essenza primaria. Tutto ciò che viene indicato come pragmatismo in realtà deriva da tale visione “monetaria” della vita. Tuttavia, l’espansione della moneta, nelle dimensioni spaziale e spirituale, non si limita ai profitti di oggi, ma persegue l’obiettivo a tutti i costi d’inghiottire il mondo e riformattare l’umanità entro meccanismi finanziari (processo conosciuto come progresso, analogo allo sviluppo della tecnologia). 

Va anche spiegato che “libertà” e “progresso”, intesi così, sono assolutamente in contrasto con 2000 anni di cristianesimo, e che sono letali per l’umanità? È un dato di fatto, negli ultimi decenni, che la civiltà occidentale punti al totale rifiuto del cristianesimo con il pretesto della “tolleranza”, promuovendo la depravazione con il pretesto dei “diritti gay”, mentre la Russia è diventata il campione dei valori tradizionali e della fede. 

E’ semplicemente una coincidenza che l’insorgere di questa grande battaglia tra “libertà del capitale” e “libertà dell’anima” emerga sul suolo siriano, dove il mondo cristiano fece i primi passi? Il cristianesimo è nato tra le rocce di quella regione del Medio Oriente e del Mediterraneo, e secoli dopo si ebbero i tentativi di seppellirvelo. È interessante notare che gli ideologi dello SIIL, addestrati nelle prigioni degli Stati Uniti, abusano selettivamente dei versi del Corano, citando l’hadith 6924 che descrive la battaglia tra il Bene e il Male nella città siriana di Dabiq.

Sono, come coloro che pendono dalle loro labbra, consapevoli del fatto che siano solo carne da cannone ingannata dal Diavolo per l’ultima battaglia? Le moltitudini che ogni giorno masticano la gomma vacua nota come CNN, capiscono che la storia non è spinta da interessi petroliferi e fugaci, ma dalla battaglia tra principi opposti, forze che trascinano l’umanità in direzioni diverse, verso il basso nella Geenna o in alto verso la Terra della lealtà?

Strano ma vero: negli ultimi secoli una sola potenza, la Russia, ha ostacolato chi si dichiarava “grande benedizione”, “razza pura” o “faro di democrazia” cercando di soggiogare l’umanità. Gli storici possono passare tutto il tempo che vogliono a cercare di convincerci dell’obiettività dell’ascesa di Hitler e della sua campagna orientale; che Gran Bretagna e Stati Uniti non notarono il male nazista e che poi, con noncuranza, aiutarono l’economia tedesca con i prestiti; ma è ovvio che Hitler, come lo SIIL di oggi, furono attentamente guidati ad aggredire la Russia. 

E dopo che l’esercito sovietico distrusse quello di Hitler, erano pronti all'”impensabile”, attaccare l’URSS. Non ci provarono mai, ma negli anni del dopoguerra avanzarono la prospettiva dell’uso della loro bomba atomica per intimidire Mosca. E’ stupido cercare di spiegare tale infamia come mera conseguenza della situazione di stallo tra sistemi comunista e capitalista perché, come abbiamo visto dopo il crollo dell’Unione Sovietica, il comunismo non c’è più, ma la Russia è ancora il nemico.

“Salvare il mondo dalla diffusione del male assoluto”, tale è la missione globale e il destino della nazione russa e dello Stato russo come fenomeno storico. Questo destino non è stato scelto, ma la Russia è destinata a salvare ancora una volta il mondo dalla distruzione, altrimenti non sarebbe più la Russia. Ciò non implica infallibilità o eccezionalità dei russi, dato che la battaglia si svolge anche in loro, ma conferisce alla nazione una speciale responsabilità sul destino del mondo. 

Questa missione spiega l’irrazionale odio selvaggio per la Russia e i russi che infiamma la “superclasse” globale, e che si riflette in terabyte di quotidiana prezzolata propaganda militante. E’ importante per tutti i cittadini razionali del mondo capire che quando guardano le notizie sulla Siria, il vero problema non è Assad, e nemmeno gli interessi nazionali di uno Stato. La questione è lo stallo metafisico tra due principi universali, nella guerra dei mondi in cui ogni cittadino dovrà fare la propria scelta esistenziale.




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