CONFRATERNITE E CORPORAZIONI: IL CRISTIANESIMO CHE PRODUSSE IL WELFARE PRIVATO.

Scuola Grande di San Rocco
Le celebri associazioni di categoria, chiamate "scuole" non erano una particolarità veneziana e, parlando di loro, si descrive un mondo comune anche all'entroterra veneto e lombardo, perlomeno.
Mi chiedo piuttosto se il mutuo soccorso che ne scaturì, e che costituì il vero welfare privato dello stato marciano, fu cosa comune anche al Sud dell'Italia.
discussione di mercanti sul prezzo del pesce 
Forse il feudalesimo, che  soffocò la nascita dei liberi comuni, impedì anche la nascita del concetto e pratica dell'autogestione del bene pubblico.Temi interessanti, che sarebbe bello approfondire.
Tornando all'origine delle "scuole" veneziane esse sorsero come derivazione di confratenite religiose, con sede presso monasteri o chiese.

Pian piano, comunità di uomini che esercitavano la stessa professione, si scelsero un Santo come protettore e, proprio perché il potere politico era appannaggio degli aristocratici, riunendosi in consorteria, riuscivano ad avere un certo peso e ad essere ascoltati e consultati da chi governava lo stato.
i produttori di "fritoe", frittelle.

Le prime di cui si ha notizia risalgono all'XI mo secolo e godettero di un tale credito che le vediamo raffigurate nella basilica marciana. In un famoso bassorilievo compaiono 5 fabbri, 6 falegnami, 7 panettieri, 8 birrai.
mariegola dei sartori o sarti

Queste consorterie erano dette "mariegole",ovvero i membri erano obbligati a osservare uno statuto, approvato o modificato da una assemblea di soci.  Tali statuti erano riconosciuti dallo stato veneto, ed erano volti ad eliminare forme di abuso nell'esercizio del mestiere, regolamentavano l'apprendistato,e l'esercizio dell'arte.

Controllavano il lavoro minorile e provvedevano agli aiuti per i soci invalidi, per le vedove, per gli indigenti (anche non appartenenti alla categoria) a volte ai carcerati poveri. Tutelavano anche gli orfani e promuovevano la nascita di ospedali. Un lavoro enorme di assistenza, che non cadeva sulle spalle di uno stato, ma era gestito in maniera efficace e senza sperperi, direttamente dagli interessati.

Tutto il meccanismo era un esempio di democrazia diretta applicata: Il Gastaldo (presidente) veniva eletto dai soci o Maestri  (si diventava Maestro dopo anni da apprendista e passando un esame), vi erano i "bancali" o consiglieri del Gastaldo, un Cassiere, un Segretario, un Esattore, per riscuotere le quote. Le cariche erano in genere rinnovate annualmente.

Nella sede, si conservavano l'immagine del Santo protettore, i simboli dell'Arte, i Sigilli. Un fulgido esempio del livello di questo associazionismo è la Scuola di San Rocco. Le Confraternite, con le loro Insegne, sfilavano in corteo col Doge, durante le ricorrenze solenni.


Commenti

  1. Ma anche, come mi insegni, le Scuole erano anche "di Nazione" (es. oggi è rimasta la sola Scuola Dalmata dei SS. Giorgio e Trifone)

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