LA MOREA CONTESA AL TURCO, COME ERA COMPOSTA

Il Regno di Morea si trova nell’attuale zona del Peloponneso Greco, confinante con l'attuale Albania. Morea deriva dalla trasposizione di "Romea". Denominazione della Grecia in era post romana, quando i greci erano considerati romani. Vedi anche RUMI o anche dal termine veneto con cui si indica l'odierno Peloponneso, regione settentrionale della Grecia.



Il Peloponeso ceduto dai Veneziani al Turco nella infelice pace di Passarowitz nel 1718. E’ una Penisola, che si divide in quattro parti, cioè
1. Zaconia detta acora Romania, ed ha per capitale Napoli di Malvasia, che lo è pur anche di tutta la Morea. Il famoso Corinto sta sull'Istmo nel quale sta il monte Ovejo celebre pel Teatro destinati ai giuochi Istmici, di cui veggonsi ancora degli avanzi. Sicione, Argo, e Micene sono città di questa Provincia, e sono celebri nella Storia antica della Grecia.

2. La Laconia, ove havvi l'antica Sparta, o Lacedemone detta ora Misistra, e Napoli di Malvasia fortezza riguardevole, e capitale della Provincia.
3. La Messenia, di cui è Capo la città di Navarino. Le altre Città sono Corone, e Belvedere (Elis), che dà il nome alla Provincia.
4. Clarenza (Dyma), di cui Chiarenza è la capitale, e che forma un Principato. Petrasso è l'altra città di questo Distretto. Qui vi ha l'antica Pisa, luogo, ove si celebravano i giuochi Olimpici i più celebri della Grecia.

La guerra di Morea (1684-1699) rappresenta l'ultima avventura espansionistica della Serenissima Repubblica di Venezia protesa alla riconquista dei vecchi possedimenti in Dalmazia e in Grecia. Il conflitto si inserisce nel contrattacco vittorioso della Sacra Lega formatasi per liberare Vienna dall'assedio turco e per dare modo alle forze cristiane di cominciare una guerra offensiva e di conquista nei territori del declinante Impero Ottomano.

Le campagne del Peloponneso alimentarono vittoria dopo vittoria l'esaltazione e la curiosità dei veneziani per la guerra. Si creò un clima che la crescente circolazione di informazioni tratte dai documenti provenienti dal fronte fomentava fino a forme di vera e propria isteria collettiva, le cui più fortunate espressioni sono le grandi feste barocche e le apoteosi in vita e in morte del generale doge ed eroe massimo Francesco Morosini.

La fine del '600 coincise quindi con l'ultimo momento di gloria militare della Serenissima.

Tratto dal sito la Morea Giustiniani info

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