I NOSTRI EROI: FRANCESCO MOROSINI E LA SUA CARRIERA INCREDIBILE IN POCHE RIGHE.

Di Alvise Zorzi
Morosini acclamato Doge
C'è un momento in cui tutto il Peloponneso è veneziano: è negli anni successivi alla campagna militare navale e terrestre di Francesco Morosini. Quel generale coraggioso e capace ha dimostrato che, a poco più di un secolo, gli artigli del leone non sono ancora spuntati.

Imbarcato solennemente a bordo della sua galera capitana l'8 giugno 1684, il 7 agosto ha già conquistato Santa Maura, il 29 settembre la piazzaforte di Prevesa.

L'estate successiva ha ripreso Corone, strappando al generalissimo turco (il seraschier) lo stendardo a tre code di cavallo, insegna della sua carica, che verrà deposto con gran festa alla chiesa dei Tolentini.

E, nella campagna di primavera estate del 1686, ha ripreso Navarino e Modone, ha riconquistato Nauplia e Argos, perdita due secoli prima.
LA BOLLA autografa del Doge Morosini, che destinerò al Museo di Palmanova

L'anno dopo sono Patrasso, Lepanto, la Rumelia, il golfo di Corinto, Atene ed Egina che cadono nelle sue mani. Alle corone perdute di Candia e di Cipro, Venezia sostituisce quella del regno di Morea.

Sarà una conquista che durerà solo vent'anni. Venezia non ha mezzi sufficienti a dominare e ricolonizzare un territorio vastissimo, spopolato ed impoverito da una lunga dominazione ottomana.
fortezza veneziana   a Nuplia
Ma anche nel breve tempo della sua presenza, riuscirà a varare una serie di provvedimenti illuminati per la sua redenzione agricola, e per il suo ripopolamento, mentre ad Argo, Acrocorinto e Napoli di Romania saranno costruite poderose fortezze.

In nessun luogo come in questi, colpisce la sproporzione tra la grandiosità delle opere e la relativa modestia dello stato che le aveva ideate e realizzate.




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