"STRENZE' EL MONDO, E FE' VENEZIA PI GRANDA!" IL PLANISFERO DI FRA' MAURO
Di Alvise Zorzi
E' nota la storiella del senatore veneziano al quale Fra' Mauro, monaco camaldolese e cosmogafo aveva presentato il suo magnifico planisfero ancora oggi conservato nella Biblioteca Marciana.
Dove xela Venessia? Chiese per prima cosa, il Senatore. E quando Fra' Mauro gliela fa vedere si meraviglia, e chiede, crucciato, come mai l'abbia fatta così piccola. Il frate si prodiga in spiegazioni scientifiche: rispetto all'estensione dell'orbe terraqueo Venezia non può che essere piccolissima.
Strenzé el mondo - prorompe indignato il Senatore - e fé Venessia più granda! Del resto - aggiunge Zorzi - anche Giovanni e Sebastiano Caboto
Il Mappamondo di Fra Mauro
Il Mappamondo di Fra Mauro, databile all'anno 1450 ca., è uno dei più preziosi – e più noti – cimeli conservati nella Biblioteca Marciana di Venezia.
Composto dal monaco camaldolese Mauro, il quale visse e operò lungamente nel monastero dell'Isola di San Michele a Venezia, esso può ritenersi per la sua fattura, per l'aspetto monumentale e, ancor più, per la storia della sua composizione e per il contenuto geografico, uno dei più importanti documenti della cartografia veneziana nel periodo di transizione fra la concezione medievale del mondo e le nuove conoscenze apportate dai viaggi di esplorazione e dalle navigazioni.
L'opera è manoscritta su fogli di pergamena incollati a un supporto ligneo (cm 230 x 230 ca.), fittamente annotati di iscrizioni (circa 3000) contenenti informazioni e notizie di ogni sorte sui vari luoghi del mondo per come esso era concepito prima della scoperta delle Americhe.
Particolarmente importante, tra le altre cose, la definizione della geografia dell'Africa, basata su disegni e informazioni provenienti da fonti delle quali Mauro poté disporre in modo esclusivo.
Tali informazioni affermano con chiarezza la circumnavigabilità del continente africano mezzo secolo prima che i viaggiatori portoghesi ne sperimentassero la fattibilità. Anche il nodo, cruciale nel dibattito del tempo, relativo all'origine e al corso del Nilo viene sciolto attingendo a fonti sconosciute ad altri autori contemporanei.
Di grande interesse, ancora, il disegno dell'Asia, basato sulle indicazioni di viaggiatori quali Marco Polo e Nicolò de Conti, mentre di straordinaria importanza appare l'originale “dialogo” che Mauro intesse con la Geografia di Claudio Tolomeo, opera che costituì la pietra di paragone di ogni discorso geografico dal XV secolo in poi.
E' nota la storiella del senatore veneziano al quale Fra' Mauro, monaco camaldolese e cosmogafo aveva presentato il suo magnifico planisfero ancora oggi conservato nella Biblioteca Marciana.
Dove xela Venessia? Chiese per prima cosa, il Senatore. E quando Fra' Mauro gliela fa vedere si meraviglia, e chiede, crucciato, come mai l'abbia fatta così piccola. Il frate si prodiga in spiegazioni scientifiche: rispetto all'estensione dell'orbe terraqueo Venezia non può che essere piccolissima.
Strenzé el mondo - prorompe indignato il Senatore - e fé Venessia più granda! Del resto - aggiunge Zorzi - anche Giovanni e Sebastiano Caboto
Il Mappamondo di Fra Mauro
Il Mappamondo di Fra Mauro, databile all'anno 1450 ca., è uno dei più preziosi – e più noti – cimeli conservati nella Biblioteca Marciana di Venezia.
Composto dal monaco camaldolese Mauro, il quale visse e operò lungamente nel monastero dell'Isola di San Michele a Venezia, esso può ritenersi per la sua fattura, per l'aspetto monumentale e, ancor più, per la storia della sua composizione e per il contenuto geografico, uno dei più importanti documenti della cartografia veneziana nel periodo di transizione fra la concezione medievale del mondo e le nuove conoscenze apportate dai viaggi di esplorazione e dalle navigazioni.
L'opera è manoscritta su fogli di pergamena incollati a un supporto ligneo (cm 230 x 230 ca.), fittamente annotati di iscrizioni (circa 3000) contenenti informazioni e notizie di ogni sorte sui vari luoghi del mondo per come esso era concepito prima della scoperta delle Americhe.
Particolarmente importante, tra le altre cose, la definizione della geografia dell'Africa, basata su disegni e informazioni provenienti da fonti delle quali Mauro poté disporre in modo esclusivo.
Tali informazioni affermano con chiarezza la circumnavigabilità del continente africano mezzo secolo prima che i viaggiatori portoghesi ne sperimentassero la fattibilità. Anche il nodo, cruciale nel dibattito del tempo, relativo all'origine e al corso del Nilo viene sciolto attingendo a fonti sconosciute ad altri autori contemporanei.
Di grande interesse, ancora, il disegno dell'Asia, basato sulle indicazioni di viaggiatori quali Marco Polo e Nicolò de Conti, mentre di straordinaria importanza appare l'originale “dialogo” che Mauro intesse con la Geografia di Claudio Tolomeo, opera che costituì la pietra di paragone di ogni discorso geografico dal XV secolo in poi.
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