IL GRANDE DOGE LOREDAN E I CONTI CHE NON TORNANO, DOPO LA SUA MORTE.

Onestà, Trasparenza e Correttezza, non importa chi fosse il personaggio, ma anche da morti, a volte si doveva rispondere del  proprio operato.  Anche se avevi salvato la Repubblica da una guerra rovinosa, contribuendo anche col tuo patrimonio alla sua salvezza, i conti dovevano tornare al centesimo.
Per questo scopo, era nata una commissione  composta da Inquisitori i quali, una volta morto il Doge, spulciavano gli atti del defunto per controllare la legittimità delle spese fatte e delle entrate percepite, e se trovavano una irregolarità, toccava agli eredi sopportarne le conseguenze.

Un grande Doge come Leonardo Loredan, anima della resistenza contro i confederati di Cambrai, ebbe una inchiesta "post mortem" durata più di due anni e conclusa con la richiesta agli eredi di 2700 ducati (cifra ingentissima) ritenuti percepiti illegittimamente (anche se lui e i suoi eredi avevano versato somme rilevanti per far fronte alle spese di guerra dello stato. Ma erano contributi volontari che non cancellavano l'illegalità costatata).

Sunto da "Una città,una Repubblica, un Impero" di Alvise Zorzi

 

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