I CURIOSI FUNERALI SOLENNI E PUBBLICI AL FINTO DOGE .

Di Alvise Zorzi
funerale alla Basilica dei SS . Giovanni e Paolo
Ma, quando muore, il personaggio che giace in maestà sul soppalco eretto nella Sala del Piovego, col corno in capo, lo stocco in mano, e gli speroni ai piedi, il personaggio che viene portato (con enorme seguito, oltre alle maggiori cariche dello stato, oltre agli Ambasciatori, ai Patrizi ci sono tutti i preti e i frati della città: ai funerali di Giovanni II Corner se ne contarono addirittura 6000) fino alla chiesa dei Santissimi Santi Giovanni e Paolo dove si celebreranno le esequie, il personaggio che, davanti alla porta della basilica marciana, viene sollevato nove volte dai marinai, in un silenzio profondo, al grido, "MISERICORDIA!" nove volte ripetuto, non è che un fantoccio, con le fattezze del Doge riprodotte in cera.
G. Bellini, ritratto di Giovanni Mocenigo
"Sacco de pagia, e mascara de cera, el cadavere là del Serenissimo..." , In realtà la vera salma del Doge è già stata seppellita, in stretto riserbo, nottetempo, nella tomba di famiglia. 

Questo costume singolare, che incomincia alla morte del Doge Giovanni Mocenigo (Venezia1409 – Venezia14 settembre 1485) che sembra fosse originato dalla paura del contagio e non per motivazioni politiche, è profondamente illuminante. 

Rispetto, devozione, onore alla carica; alla carica, si, ma non alla persona. Da governante più o meno assoluto,come era agli inizi, il doge è diventato un magistrato, il primo dei magistrati, ma con poteri limitatissimi, inquadrati nella "Promissione dogale" che l'eletto deve rispettare ad ogni mandato, e che viene via via limata ed aggiornata dai Correttori addetti ad ogni nomina. 

Commenti