LA DIFESA DI VENEZIA NEL MEDIO EVO

NEL 1295 LE NUOVE REGOLE SULL'ARMAMENTO E LA LEVA DELLA MILIZIA POPOLARE
Nel 1295, mentre le sorti dellaguerr acon Genova stavano volgendo al peggio, il Consiglio dei Trenta, istituito appositamente, fissav ala qualità e quantità delle armi offensive e difensive di cui ciascun veneziano, a sue spese, si sarebbe dovuto obbligatoriamente fornire, commisurandole alla fascia di reddito di ognuno. L'esecuzione dell'ordinanza era affidata ai capicontrada, ai quali veniva lasciata la facoltà di imporre l'armamento completo, ovvero di una parte di esso, a seconda delle riconosciute capacità economiche di ciascuno.
Da quel momento, pur non rinunciando all'apporto di volontari, e di mercenari in tempo di guerra aperta, e ricorrendo alla guerra di massa ogni qualvolta se ne presentasse l'occasione, il reclutamento in condizioni normali avveniva sulla base delle 'duodene' (di gruppi formati da dodici uomini), il cui ordinamento fu più volte riformato.
Da ognuna di esse, concentrate a questo scopo al Lido o all'isola di S.Elena, poi presso la basilica di SS Giovanni e Paolo, veniva designato un solo individuo mediante estrazione a sorte (ad bussolos et ballotas).
Il prescelto espletava il suo servizio per il tempo stabilito, ricevendo mensilmente la paga, che era corrisposta in parte dal Comune in parte dai rimanenti componenti della 'duodena', con la possibilità però di farsi eventualmente di farsi sostituire prima della partenza del contingente.


condensato da 'SEI TESTI VENETI ANTICHI' di G. Belloni e M. Pozza. ed. jouvence

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