VAGABONDI E CLANDESTINI? AL REMO, AL REMO!
Quando il numero dei rematori volontari cominciò a scarseggiare (in genere erano dei derelitti che non riuscivano a trovare altri lavori ) la nostra repubblica si risolse di ricorrere ai condannati, e lo fece comunque per buona ultima, dato che preferiva avere dei volontari piuttosto che dei carcerati costretti a quel durissimo impiego.
A quel servizio si finiva in genere per vagabondaggio, o immigrazione clandestina di persone prive dei mezzi di sostentamento. Invece di sistemarli in hotel o in centri di raccolta, con le cuffiette alle orecchie, anche perché ancora non erano state inventate, questi personaggi finivano per rendersi utili allo stato veneto tramite quella dura attività.
Nelle altre marine, in Italia e non, i galeotti (cioè i rematori alla catena nelle galee) molto frequentemente si trovavano a dover scontare pene lunghissime, a volte a vita, nella marina veneta invece di media le condanne era limitata a medie dai 18 mesi ai tre anni, perché altrimenti il forzato, era stato osservato, piombava in una apatia per mancanza di prospettiva che incideva alla fine in maniera pesante sul suo rendimento alla voga. Quindi le pene massime non superavano i 10 anni, ma alla durata della condanna dobbiamo in genere aggiungere altri anni di servizio sotto salario nominale, fino a che l'ex galeotto non aveva ripagato ogni spesa di mantenimento suo, relativamente ai panni, al vitto, alle cure mediche. Tutto veniva annotato e alla fine si presentava il conto.
Solo pochissimi condannati venivano "licenziati" tramite il pagamento del debito con denaro contante: un esempio è il caso di Lorenzo Soldini: inviato sulle galere veneziane da Mendrizza (Mendrisio) nel febbraio 1752 per scontar euna condanna a 12 anni, viene liberato nel g 1769.
Il suo debito era di lire 772, di queste 452 erano state scontate con altro servizio al remo per ulteriori 5 anni, le restanti 320 "erano state "contate dal di lui interveniente" nelle casse dello Stato.
Era stato osservato dalle autorità.. per colpe levissime e di piccol momento, molti vengono condannati, che non meritano la pena molto severa della galea, nella quale per li patimenti si ammalano e muoreno e per li debiti che si contraeno quelli che resteno in vita seben sono condannati solo dieci mesi, restano tuttavia nel medesimo servizio per non aver modo di pagarli, nè giammai possono sperar di ridursi in libertà.
Vedi anche: i-primi-galeotti-della-serenissima-
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