MURAT MESSO ALL'ASTA, MA è IL BUSTO DEL CANOVA

Fu uno degli avventurieri che si spartirono l'Europa grazie a  Napoleone; rimase anche il simbolo del tradimento verso il "capobanda", dato che, vista l'imminente mala sorte del fratello di sua moglie, che gli aveva regalato il trono del Regno del Sud, intavolò trattative con l'Austria per sopavvivere. 
Sarebbe da dargli la cittadinanza italiana "ad memoriam" a pensarci bene... Giancarlo Cunial ci spiega tutto sull'opera veramente bella del Canova. 


ECCO LA NOVITÀ SU CANOVA

Da stasera, questa è la notizia su Canova.
Da stasera (è la vigilia di San Martino 2017), da quando cioè il sito di Christies - la casa d'aste internazionale - ha pubblicato la speciale auction del prossimo 28 novembre 2017 in cui si mette in vendita un'opera in marmo di Canova.

Il busto di Gioachino Murat.

Si tratta di un'opera di cui si erano perse le tracce: Antonio Canova tornò a Napoli nel febbraio 1813, ci rimase fino al marzo successivo per realizzare i busti dei due regnanti, Carolina Bonaparte, sorella di Napoleone, e suo marito (e re di Napoli) Gioachino Murat.

Dove sono andati a finire quei due busti?

Non lo abbiamo mai saputo, lo stesso Pavanello che ha scritto per Rizzoli il catalogo dell'Opera completa del Canova, parla di "marmo perduto".

E c'è da crederci: quei due busti nascono nel 1813, un anno particolarmente turbolento per Napoleone (sconfitto a Lipsia dalle armate dell'alleanza internazionale, dopo il fiasco della Campagna di russia).
Ma un anno difficile anche per Muratr che, dopo la sconfittas del Cognato, cosa fa? Lo tradisce.
Passa nel campo avversario: arriva a Milano l'8 novembre, Murat, fa sapere all'ambasciatore austriaco di essere disposto a lasciare il campo napoleonico e due mesi dopo (gennaio 1814) viene firmato un trattato di alleanza fra Austria e Regno di Napoli.
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La notizia del tradimento, inviata da Eugenio di Beauharnais, giunge a Napoleone la sera del 6 febbraio.

Napoleone, ovviamente, va su tutte le furie: « …non può essere! Murat, al quale io ho dato mia sorella! Murat, al quale io ho dato un trono! Eugenio deve essersi sbagliato. È impossibile che Murat si sia dichiarato contro di me. ».

Murat deve essersi portato a Parigi il marmo di Canova che lo ritrae e anche quello della sua consorte Carolina.

E lì, credo, i due marmi devono essere rimasti.

Adesso, Christies mette all'asta il busto di Murat.

Immagino che non passerà molto tempo che anche il busuto di Carolina...
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L'ASTA DEL BUSTO DI MURAT


Il 28 novembre 2017, Christies mette all'asta il busto in marmo di Gioacchino Murat, opera di Antonio Canova del 1813.

Fin dalla primavera scorsa, quando la Casa d'Aste ha contattato il Museo Canova di Possagno, mi sono interessato a quest'opera che mancava nel panorama degli originali introvabili di Canova da più di 200 anni.

Il confronto con il gesso che si trova a Possagno, ha fatto ritenere quest'opera, fin da subito, il marmo originale che si credeva perduto e che invece si trova a Parigi (e dove sennò?) nella residenza dei Murat (e dove sennò?).

Gli eredi di Gioachino Murat ora lo vendono.
Può essere che lo Stato Francese possa far valere il suo diritto di prelazione, come ha già fatto per altre opere d'arte, ai sensi dell’art. L. 123-1 del Code du patrimoine, considerando il busto un “trésor national”.

Ecco le notizie web dell'asta:

ANTONIO CANOVA (1757-1822), 1813
JOACHIM MURAT (1767-1815)
Buste en marbre de carrare; la tête légèrement tournée à gauche, reposant sur un piédouche en marbre
Hauteur: 50 cm. (19.7 in.) ; Hauteur totale: 66 cm. (26 in.)

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