IL CADORE E LA SUA DEDIZIONE IN UN QUADRO PIENO DI SIMBOLI



A Lorenzago nel Cadore è conservato questo bel dipinto di Cesare Vecellio, più famoso come incisore che come pittore, cugino di secondo grado del più celebrato Tiziano. Si intitola “la dedizione del Cadore a Venezia”, mi pare molto bello anche se magari non è conosciuto come altre opere del più celebre cugino.

Come tutti sapete, attraverso le Dedizioni, in gran parte spontanee, in piccola parte per atti di guerra poi confermati da Dedizioni volontarie, delle città la Terraferma veneta, friulana, della Lombardia occidentale, Venezia ricostruì l’unione delle genti venete (in senso lato) propria della X Regio riconosciuta anche dagli antichi Romani.

Il quadro ci permette una lettura interessante, che ci ricollega addirittura ai Veneti antichi, per via di un segno araldico della comunità cadorina. Interpreto così, da sin a dx: San Marco col Leone, la Beata Vergine, Venezia con lo scettro del potere, ma la donna dietro le spalle della dama che rappresenta il Cadore non sapevo spiegarla. Poi la prof. Doretta Davanzo Poli mi ha aiutato.

Ella mi ha precisato, a proposito della figura che interessa :”la seconda, in piedi, alle spalle della prima [inginocchiata (che è la Patria Cadorina), è l’allegoria della Fedeltà, vestita di bianco, con collana di perle,che accompagna il Cadore; con una mano indica lo stemma, con l’altra regge un cuore con all’interno un piccolo Leone. Sorprende che la maggior parte degli studiosi non sia riuscita a codificarlo…..dunque all’interno c’è un piccolo Leone di San Marco: questo esprime concretamente fedeltà e obbedienza del Cadore alla Serenissima e a san Marco….” La spiegazione è di Giorgio Reolon, si è laureato con me in Storia dell’Arte e conservazione, in specialistica, a.a.2008-2009, con una tesi su Cesare Vecellio, già molto studiato e onorato con mostre a Belluno in anni precedenti.

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