LA VENETA (CON LA) MONA... AL MONA TOSCANI
Mi chiamo Barbara e sono una degli oltre 2.300.000 "Mona" Veneti che domenica sono andati a votare. Leggendo le sue parole non ho potuto esimermi dal risponderle. Mi scuso anticipatamente per gli errori grammaticali senz'altro presenti in queste mie righe, in quanto priva di "intellighenzia" nonché "contadina che non sa neanche parlare l'italiano", figuriamoci scriverlo. Premesso ciò, vorrei umilmente farle conoscere il mio punto di vista di Veneta preoccupata per il proprio popolo e per la propria terra. Potrei iniziare parlandole della nostra Storia ma mi dilungherei troppo e perciò la invito ad informarsi da sè. Parliamo del presente... parliamo di un popolo di gran lavoratori, costantemente spremuto come un limone dallo stato italiano da cui riceve in cambio solo qualche briciola.
Ma lei lo sa quante attività, ditte, imprese hanno dovuto chiudere e quanti suicidi nella nostra terra? Lei si rende conto di quante famiglie non riescono ad arrivare a fine mese? Quanta gente rinuncia a curarsi? E di tutte le persone rovinate dalle banche? E degli anziani che dopo una vita di lavoro non vivono dignitosamente, vogliamo parlare? Lei si rende conto della situazione? Se lei stesse male e le chiedessero se vorrebbe star meglio, lei starebbe forse zitto? Se così fosse il Mona sarebbe lei, non crede?
Le faccio presente che il diritto di voto fa parte della costituzione e che qui in Veneto abbiamo fin troppo chiara l'inettitudine delle istituzioni italiane. Vogliamo un futuro per noi e per i nostri giovani!
Caro Toscani, continui a vivere nella sua realtà dorata e non badi a noi "ubriaconi" e "mona"... stia pure con i suoi compagni influenti ed altolocati, e la prossima volta che avrà bisogno di far parlare di sè, lo faccia per le sue qualità personali e non per le sue sparate infelici.
La saluto.
Barbara Rizzo, Veneta (con la) mona
Troppo gentile con un Vero bifolco
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