I CONTROLLORI DEL BUON GOVERNO: I "SINDICI" INQUISITORI
il Leone di San Marco parzialmente scalpellato dai francesi nella "Sala degli Stemmi" di Feltre |
Tanto si è detto della scomparsa Repubblica, ma una cosa che mi fa prudere le mani, pronte a uno scappellotto sonoro sulla testa di certe capre, è la definizione di "stato oligarchico" per descrivere il governo di Venezia, proteso quindi per definizione a curare l'interesse di una ristretta minoranza ai danni delle altre classi sociali.
Il Macchiavelli stesso, all'epoca della guerra di Cambrai, notò con meraviglia quanto fosse caro il Leone al popolo minuto, più che all'aristocrazia di Terraferma che in quel periodo, qualche volta lo tradì.
Il segreto era la buona giustizia, il buon governo, l'aver ridato voce, nei parlamenti locali come a Udine, anche ai contadini e alla "terza classe". Un'azione continua di controllo degli organi periferici circa la loro correttezza era un fatto assodato e fu esercitato fino agli ultimi giorni di vita dello stato veneto.
Uno degli istituti preposti era costituito dai "sindici inquisitori ". Qui spieghiamo come funzionavano.
Loro compito era quello di ispezionare i territori di Terraferma per reprimere gli abusi. Erano chiamati anche provveditori, avogadori, auditori. Nel decreto del Senato del 1667 essi "devono combater le frodi a danno del principato, sollevar i poveri dalle oppressioni de prepotenti e far che con vigore si somministri in caritatevole ma incontaminata giustizia criminale e civile.
i Sindici siano obbligati a visitar la Terraferma, penetrando col mezzo di inquisizione, e segretezza, se da' rappresentanti pubblici di qualche grado per un precedente decennio sia stata adempiuta la pubblica volontà verso i sudditi nell'amministrazione della giustizia.
Lo stesso faccia anche sopra i curiali (notai credo ndr), cancellieri, ministri e complici, inquirendo di frodi e proventi illeciti; si rivedano i conti della casse in cadauna camare con ricerche di intacco di pubblico denaro con facoltà di ritenzioni (sequestri di beni o denari) ... penetri nella materia dei dazi e sopra il deliberarli e sia sopra il contegno dei dazieri nel ricattare i sudditi, siano rivedute le frodi nelle soldatesche incrociando i ruoli con le rassegne (paghe a soldati non presenti) ...."
E l'elenco continua con altri incarichi e dettagli del loro agire. Con la distruzione dello stato veneto ogni continuità del buon governo fu cancellata e la Venezia di Terraferma ancora oggi non può che sentirsi orfana ed estranea a una Italia centralista che l'amministra alla stregua di colonia.
Estratto virgolettato tratto da "Guida alle Magistrature" edito dal Consiglio Regionale del Veneto
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