"TROVAVASI IN VERONA UN VILLICO ARMATO DI FUCILE..." SCOPPIA LA RIVOLTA!

Il rancore popolare ribolle e scoppia il 17 aprile 1797, secondo giorno di Pasqua.
"Trovavasi il giorno di Pasqua dirimpetto all'Ospedale Nuovo di Verona un villico armato di fucile. Osservato lo stesso da alcuni soldati francesi, ch'ivi d'intorno giravano, fu da essi circondato, e disarmato del fucile, col pretesto che fosse di fucile francese, e di conseguenza rubato. 
Risoluto, il villico pose mano prontamente a un coltello, e ferì nella pancia il Francese che gli aveva levato il fucile, così fieramente che gli caddero le viscere in terra, e sul momento morì.
Erano intanto accorsi vari soldati Schiavoni, mentre gli altri Francesi avevano arrestato il Villico; e quegli intimarono a questi che lasciar lo dovessero in libertà. Uno de' Francesi rispose con arroganza, e pose mano sulla guardia della propria scimitarra, ma pronto uno Schiavone con un colpo di sciabola gli recise la mano. 
Gli altri francesi si decisero piuttosto a una precipitosa fuga. Universale fu allora la commozione del Popolo Veronese e una numerosa truppa di giovanotti, il più vecchio dei quali non arrivava a 18 anni, si pose a circondare e in un certo modo ad assediare i tre Castelli, de' quali da tre mesi si erano impossessati li Francesi. 
Andò intanto crescendo il fermento, e la sollevazione divenne generale, in tutti gli ordini degli abitanti ed entrarono in città numerosi villici della Val Policella, e de' Tredici Comuni, ben armati, e tanto feroci, quanto fedeli" .

dalla descrizione dello storico Elio Franzin, riportata da  Luigi Tomaz, Dalla parte del Leone. 

In realtà le angherie avevano una strategia e uno scopo ben preciso: quello di far detonare la rivolta e avere così la scusa per un intervento più massiccio e dare quindi il colpo di grazia alla moribonda Venezia.

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