IN ONORE DELLA DONNA VENETA

UN MIO VECCHIO PENSIERO PER ONORAR LA  DONA VENETA.

Ogni volta che esco dal bosco incantato per partecipare a qualche evento indipendentista sono colpito da loro. Le vedo sempre instancabili, sorridenti, piede di fervore e di amor di Patria, stimolo potente ai loro uomini, darsi da fare ad animare banchetti, ad addobbare sale per conferenze, prendere magari la parola in pubblico, e allora resto ancora più colpito per la loro determinatezza. 

Non conoscono tentennamenti, non sono mosse da stupide ambizioni personali, sognano solo una Patria finalmente libera dal giogo che la sta uccidendo. 
Hanno a volte i capelli di un bel colore tizianesco, lunghi e mossi dal vento, che agita anche il gonfalone che portano con un nuovo orgoglio, oppure i capelli neri e lisci e nascondono dietro due grandi occhialoni da vista, due occhi ridenti e uno sguardo indomito. 

Le guardo e penso che sono le stesse che insegnavano la scrittura nel tempio di Ateste o praticavano i riti antichi del culto a Reitia, la nostra Dea che tesseva, china sul telaio, il destino degli uomini. O che portavano avanti la stirpe dei principi guerrieri veneti, tramandando il 'nomen' della famiglia e trasmettendolo da una generazione all'altra. 

Donne uniche anche allora, tra le genti italiche, dotate di un'autonomia che forse troviamo solo tra le etrusche. 
Le guardo..e penso a quanto esse siano adorabili. So che solo con loro al nostro fianco, potremo vincere. Belle tutte, giovani e vecchie, come un puledro veneto, "dagli zoccoli scalpitanti si sogni alati."

Commenti

  1. Credo che la sopravvivenza della specie umana, in tutti i suoi aspetti, sia dovuta alla "forza" della donna. Sia per l'inevitabile spirito di maternità, sia come protettrice del "nucleo famigliare" esteso poi al nucleo tribale.

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    1. Grazie, Franco, concordo con Lei. Per questo anche la Donna merita un grande grazie e un grande rispetto da noi Uomini.

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