IL CULTO DEL SOLE E LA NOSTRA DEA REITIA

In un libro meraviglioso Piero Favero cerca di trovare il filo comune che colleghi le popolazioni dal nome "Veneti" (Venetkens, Venedones, Veneti, Vendi, Eneti) probabile frutto di un'unico flusso migratorio avvenuto intorno al 1200 a.C. Riportiamo qualche riga, riguardante il culto del sole e la dea Reitia. 

Dunque il Nord Europa è l'area in cui il culto della Dea del Sole presenta chiara attestazione e maggior diffusione. Reitia (Reizxia) è la dea dei Veneti e l'emergere della sua associazione con la Barca solare, il cui emblema la Dea regge immancabilmente in mano sotto forma di chiave o scettro bipartito, è un elemento che depone per l'origine nordica della stessa Reitia.
Si potrebbe obiettare che nell'estremo occidente che nell'estremo Occidente la Dea Brigit ha pure lei dei tratti di dea solare e in gaelico il nome del Sole è femminile; ma questo non contrasta con quanto appena affermato sull'area nordica se assumiamo  Brigit come una variante di una dea comune che ha dato origine a lei e a Reitia.
interessante anche la relazione col culto solare degli Egizi
Per quanto attiene il Veneto c'è il consenso degli archeologi sull'arrivo da nord del mito della barca solare: nei manufatti in bronzo il motivo stilistico della barca solare è infatti presente per la prima volta in Europa Centrale e l'epoca è quella dei tardi Campi d'Urne (XI sec. a.C. )
Pressola Dea Veneta troviamo il lupo -nel disco bronzeo di Montebelluna- il lupo, quale lupo addomesticato. La presenza del lupo potrebbe assumere un significato comprensibile proprio nell'ambito di un mito solare simile a quello nordico:
Nell'Edda la Dea vikinga Sunnu guida un carro trainato da cavalli il più velocemente possibile perché inseguita da un terribile lupo di nome Skoll, che quando avvicina troppo le sue mandibole alla dea provoca le eclissi e che, alla fine dei tempi, riuscirà a raggiungerla e a divorarla; sicché il Sole verrà ingoiato allo scadere del Ragnarqk, la battaglia finale tra le forze della luce e la potenza delle tenebre.

cit. da L'ALBA DEI VENETI mito e storia delle origini.  Piero Favero, ed. Cierre Grafica.

Commenti

  1. Grazie Millo per la citazione. C'è un altro sito interessante sulle dee solari che dice: Secondo le ipotesi di Lucy Goodison, nella prima età del Bronzo il sole era spesso associato a divinità femminili e alla rinascita. Vi sono poi testimonianze di divinità solari femminili in molte culture antichissime dal Nord Europa al Giappone. Ancora oggi nella lingua tedesca il sole è femminile e la luna è maschile. Molte Dee Egizie e del Vicino Oriente, da Sekmeth alla Dea di Arinna, da Hathor a Hannahanna erano divinità solari. La stessa Iside era in origine una Dea del sole, successivamente trasformata in Dea lunare. E qui mi interrogo su un’ulteriore ipotesi che, per quanto ne so, non è stata formulata dagli archeologi. E’ possibile che la Dea dello zafferano di Akrotiri, affiancata da un fantastico grifone, fosse una manifestazione della Dea del Sole? Credo proprio di sì. Eos, la Dea dell’Alba dell’epoca classica, potrebbe essere la sua erede, tanto più che guida nel cielo la sua carrozza trainata da cavalli alati e indossa un vestito color zafferano a richiamare i colori del sole.
    Web: http://www.associazionelaima.it/dee-del-sole-immagini-della-spiritualita-femminile-nel-mediterraneo-pre-ellenico/

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    1. Piero, questo libro è un capolavoro. Spero che il mondo accademico lo degni dell'attenzione che merita. Continuerò a pescare qua e là per stimolare chi mi segue a scoprire il resto. Grazie anche per l'ulteriore nota di oggi.

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