VENEXIT io sono ancor prima veneta, una veneta all'estero.
Sono una laureata in giurisprudenza e frequento un master di risorse umane in Gran Bretagna.
Proprio durante quest'anno di permanenza all'estero, nel paese che più di ogni altro in Europa favorisce la globalizzazione di culture e persone, mi rendo conto quanto siano importanti le peculiarità e le identità dei popoli.
Io sono italiana ma ancor prima veneta. Discendo da quella Repubblica che ho imparato a conoscere da poco nel suo particolare leggendo sulle testate nazionali le vicissitudini del referendum indipendentista, e le polemiche apparse contro l'acquisto del libro di Ettore Beggiato sul c.d. "plebiscito truffa".
Non entro nel merito della questione indipendentista, però da giurista cultrice della democrazia e della libertà, mi domando perché se il Veneto è stato annesso all'Italia con un voto popolare, il medesimo voto non possa ricelebrarsi 150 anni dopo per verificare se questa volontà sia rimasta intatta.
Ciò detto, il primo provvedimento che approverei, da governatore dello stato Veneto è l'introduzione nel programma scolastico dello studio approfondito della storia della Serenissima.
Con la stessa protervia con cui nega la consultazione referendaria, l'Italia ha bandito una storia gloriosa e millenaria dai testi scolastici delle scuole, sradicando i giovani della nostra Regione dalla grandiosa storia delle loro radici.
Un ragazzo veneto oggi parla comunemente l'inglese ma non sa il significato simbolico del Leone di Venezia. Corriamo ai ripari perché "non sapere cosa sia accaduto nei tempi passati, sarebbe come restare sempre un bambino". (Cicerone)
dal libro Venexit in edicola con Libero a euro 4,50
Cecilia Tasinato
Proprio durante quest'anno di permanenza all'estero, nel paese che più di ogni altro in Europa favorisce la globalizzazione di culture e persone, mi rendo conto quanto siano importanti le peculiarità e le identità dei popoli.
Io sono italiana ma ancor prima veneta. Discendo da quella Repubblica che ho imparato a conoscere da poco nel suo particolare leggendo sulle testate nazionali le vicissitudini del referendum indipendentista, e le polemiche apparse contro l'acquisto del libro di Ettore Beggiato sul c.d. "plebiscito truffa".
Non entro nel merito della questione indipendentista, però da giurista cultrice della democrazia e della libertà, mi domando perché se il Veneto è stato annesso all'Italia con un voto popolare, il medesimo voto non possa ricelebrarsi 150 anni dopo per verificare se questa volontà sia rimasta intatta.
Ciò detto, il primo provvedimento che approverei, da governatore dello stato Veneto è l'introduzione nel programma scolastico dello studio approfondito della storia della Serenissima.
Con la stessa protervia con cui nega la consultazione referendaria, l'Italia ha bandito una storia gloriosa e millenaria dai testi scolastici delle scuole, sradicando i giovani della nostra Regione dalla grandiosa storia delle loro radici.
Un ragazzo veneto oggi parla comunemente l'inglese ma non sa il significato simbolico del Leone di Venezia. Corriamo ai ripari perché "non sapere cosa sia accaduto nei tempi passati, sarebbe come restare sempre un bambino". (Cicerone)
dal libro Venexit in edicola con Libero a euro 4,50
Cecilia Tasinato
D´accordissimo con Lei Signora Tasinato. Sarebbe una cosa naturalissima di rifare quel "Plebiscito" del 1866. Anche perchè per Roma sarebbe un´occasione di togliere per sempre ogni dubbio, dato che dicono sempre che i Veneti vogliono restare in Italia. Io sono persuaso che se i Veneti vengono chiusi in una cabina elettorale, senza che nessuno li guardi dietro le spalle, circa il 70% voterebbero SÌ per il Veneto indipendente, gli altri 30% voterebbero NO per ignoranza o disinformazione. Un cordiale saluto Renzo Rizzin
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