VENEXIT: IL VENETO BATTE PERSINO LA GERMANIA, MALGRADO L'ITALIA

L'Export sale all'8,6%
Sorprendenti dati dell'export 2015 (e il 2016 è stato ancora migliore) della nostra amata terra, e viene da chiedersi che ci facciamo nel sistema Italia che ci sottrae risorse e ci soffoca per la la sua inefficienza da terzo mondo. Riporto l'intervento di Matteo Mion:
Il Veneto sorprende tutti e nonostante Renzi, nel primo trimestre 2015 segna un boom delle esportazioni dell'8,6% e un fatturato in aumento di 410 milioni rispetto ai primi tre mesi del 2014.
La regione marciana supera nell'export niente meno che la Germania.
Alla faccia della Merkel i profitti premiano chi lavora a testa bassa, sebbene le demenziali sanzioni imposte alla Russia siano pesate non poco sulle aziende locali.

Una sorprendente esplosione riguarda il tessile della provincia di Treviso che, afflitto da una crisi senza precedenti, registra un + 40,1 % con un incremento di 85 milioni di euro rispetto al 2014.
Godono di ottima salute anche l'occhialeria bellunese, sebbene non avesse conosciuto contrazione dei consumi e marcano una netta ripresa il settore del mobile zona Piave con 44,7 milioni di euro di surplus, l'oreficieria vicentina e il comparto vinicolo che sfiorano rispettivamente i 36 milioni e i 32 milioni di euro di aumento di fatturato rispetto all'anno precedente.

Sono numeri da capogiro da far sognare a un ritorno agli anni d'oro del miracolo Nord Est o, rimanendo con i piedi per terra, un'auspicata inversione di rotta, dopo anni di calo delle esportazioni.
Probabilmente l'euro svalutato degli ultimo tempi ha influito positivamente sull'eport ma quello analizzato non è l'unico dato macroeconomico a segno più: infatti il Veneto è leader nelle neoassunzioni prima ancora che entrasse in vigore il jobs act.
Nei primi due mesi del 2015 in Italia ci sono stati 79mila nuovi contratti a tempo indeterminato e di questi ben 23mila, cioè circa uno su tre, sono stati registrati in Veneto. Insomma, tutto questo nonostante la camicia di forza dell'euro e le dissennate politiche di spending made in UE, e una politica incapace di rispondere alle esigenze di chi fa impresa.

La ripresa parte da una Regione dove Renzi non ha più il coraggio di farsi vedere e dove la Moretti è stata cacciata con un'unica pedata elettorale insieme a Casson... Il Veneto si aggrappa tenacemente al suo territorio e al suo popolo.
Combatte con orgoglio e laboriosità la sua partita del sudore, nonostante la vessazione tassaiola di uno stato centrale fiscalmente malandrino. Il risultato è straordinario: siamo davanti alla Merkel e non con un referendum, ma con l'olio di gomito.

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