LE BODY GUARDS DEL VESCOVO di FELTRE IMPERIALE

la guardia saluta
Prima della dedizione alla Serenissima, Feltre fu governata anche da Vescovi conti, che facevano capo all'imperatore. Il vescovado era la loro sede (oggi Feltre dipende dal Vescovo di Belluno, all'epoca c'erano due vescovi) e la piccola corte aveva la sua guardia composta probabilmente da mercenari d'oltralpe. -ne è rimasta traccia sulle pareti del palazzo, oggi museo, e chiunque può ancora ammirarli in una istantanea vecchia di cinque secoli.
il visitatore sale 
E' probabile che questa corte il vescovo l'abbia mantenuta anche dopo la dedizione veneziana, dato che gli affreschi mi paiono del tardo Cinquecento.

Chi entra nell’antica sede vescovile di Feltre, quella dei Vescovi conti (molto più abili forse a comandar militi che a dir messa) poi solo vescovi con la dedizione a Venezia, può ammirare questi pittoreschi armigeri, disegnati sulle pareti del corridoio che porta dal piano terra (salone di ingresso) al piano delle udienze.
Essi riproducono come una foto ingrandita, le temibili guardie, che controllavano il passaggio. I primi due sbarrano il passo e verificano se chi entra è atteso, i secondi due si tolgono il cappello in segno di saluto se chi sale è un ospite atteso e il resto fa da guardia d’onore.

Peccato che i colori siano andati completamente persi, è rimasto il disegno preparatorio, ma resta una bella testimonianza di questa squadra di militi, probabilmente “todeschi” o “sguizzari”, con i loro pittoreschi abiti e le alabarde. Siamo nel 1500, non vi è ancora in uso l’uniforme uguale per le truppe e ognuno di loro si veste secondo la sua consuetudine.
Se qualcuno sa identificarne l’origine, lo scriva. Il palazzo in questione, ex sede vescovile, si trova in via del Paradiso…mai un nome di una via fu più adatto per una sede ecclesiale.

Commenti

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  2. Corretto, siamo assolutamente nel Cinquecento, ma non necessariamente si può parlare di guardie di lingua tedesca, anzi. Se vediamo delle stampe dell'epoca, possiamo notare che anche gli armati italiani (e fra questi i veneziani) vestivano in modo molto simile (vd. Giacomo Di Grassi, Achille Marozzo, Angelo Viggiani ecc.).

    Fioretto Luca Basile

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